Call of Duty: Warzone, bannati 500.000 account: la lotta di Raven Software contro hacker e cheater

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500.000 “account dannosi” bannati da Call of Duty: Warzone, di cui 30.000 solo ieri “attraverso Call of Duty”. E’ quanto riferito da Raven Software, lo sviluppatore di videogiochi con sede a Madison, nel Wisconsin.

Già lo scorso mese di febbraio Activision aveva lanciato un aggiornamento riguardante proprio le problematiche relative ad hacker e cheater su Warzone, annunciando il “ban” per oltre 300.000 account. Negli ultimi tre mesi sono stati quindi bannati dal gioco altri 200.000 account.

Dal mese di aprile 2020, quando l’annuncio di “ban” riguardava 70.000 account, la crescita su questo aspetto è stata esponenziale. Un incremento che è apparso evidente soprattutto quest’anno, dopo che Raven Software ha rilevato il pieno sviluppo del battle royale da Infinity Ward.

Dal suo lancio, avvenuto più di un anno fa, il gioco esports è stato spesso interessato dalla presenza di numerosi hacker che utilizzano cheat come aimbot, wallhack, speedhack e altri ancora. Il problema rimane, ma l’impegno deciso di Raven dovrebbe riuscire ad arginare questa criticità.

Proprio ieri, un gruppo di famosi streamer, tra cui CouRage, ha dovuto fare i conti con alcuni hacker all’interno del gioco. Dopo aver attirato l’attenzione, gli hacker sono stati bannati dal vivo in streaming: una decisione che ha fatto esultare CouRage e tutta la crew.

 


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