Accusato di violenze e sabotaggi: Paul “Redeye” Chaloner lascia il mondo esports

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L’ospite e conduttore televisivo veterano Paul “Redeye” Chaloner ha annunciato che lascerà il mondo esports dopo le accuse di aggressione che gli sono state rivolte lo scorso fine settimana.

Nel tweet pubblicato dal collega James Banks il 27 giugno veniva infatti riportato che Chaloner aveva dato un pugno ad un altro dipendente di Gfinity, un organizzatore di tornei con sede a Londra, quando “Redeye” lavorava lì nel 2015.

Stando al tweet, dopo l’aggressione Chaloner era stato messo in congedo e in seguito rimosso dalla compagnia. Nella dichiarazione Chaloner viene anche accusato di aver sabotato intenzionalmente le carriere di altri talenti della trasmissione: inoltre, “Redeye” viene etichettato come un soggetto “maleducato“, con cui è “molto difficile lavorare insieme”.

Le accuse sono state ovviamente rispedite al mittente da Paul Chaloner, che ha pubblicato un tweet di risposta poche ore dopo, negando qualsiasi aggressione.

“Voglio che sia molto chiaro: NON c’è stato alcun assalto fisico, non c’è stato un caso giudiziario tra la persona con cui ho avuto la discussione e non c’è stato alcun accordo stragiudiziale di alcun tipo”, recita la dichiarazione di Chaloner. “Non è accaduto nulla di tutto questo. Il caso giudiziario che James ha incluso nella sua dichiarazione riguarda una questione non correlata agli esports, avvenuta in precedenza, per la quale non sono stato ritenuto colpevole”.

A seguito di ciò, Banks ha poi twittato un’altra dichiarazione dove Chaloner viene accusato di essere finito in tribunale nel 2015 per abuso domestico e di minori. Dopo questa dichiarazione e ulteriori accuse fatte da Banks, Chaloner ha rilasciato una dichiarazione su Twitter in cui afferma che intende lasciare il settore degli esports con effetto immediato.

“A seguito degli attacchi fatti al mio personaggio negli ultimi giorni, ho deciso di abbandonare gli esports”, scrive Chaloner. “Avrei potuto essere in grado di far fronte a tutta la m***a che mi è stata lanciata (un mix di verità, mezze verità e menzogne) ma trascinare i miei figli in questa roba va oltre ogni logica”.

Chaloner si è quindi dimesso da Amministratore delegato dell’agenzia esports Code Red.

 


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