Ubisoft, “Strategic Update”: il destino di Assassin’s Creed Shadows è appeso a un filo

C’è aria di tempesta nei corridoi di Ubisoft. La software house francese, che ha reso noti nomi come Assassin’s Creed e Rainbow Six Siege (ma anche Ghost Recon, Splinter Cell, Rayman ecc.), ha recentemente annunciato un piano di ristrutturazione per cercare di salvare il salvabile. Le parole d’ordine sono: tagli ai costi, selettività negli investimenti e, potenzialmente, una vendita dell’azienda. Ma dietro il comunicato ufficiale “Strategic Update” si nasconde molto di più.

Negli ultimi anni Ubisoft ha fatto un po’ fatica a mantenere il prestigio accumulato negli anni e titoli come XDefiant (annullato a dicembre) e Star Wars Outlaws (stroncato dalla critica), hanno pesato come macigni sul bilancio del terzo trimestre dell’anno fiscale 2024-25. L’azienda ha chiuso tre studi di produzione e continua a registrare performance finanziarie deludenti. Non sorprende, quindi, che le alte sfere del colosso francese stiano esplorando opzioni che includono persino la cessione del gruppo.

Abbiamo fatto progressi significativi nella revisione strategica e siamo fiduciosi di poter posizionare Ubisoft per un futuro più forte,” ha dichiarato Yves Guillemot, co-fondatore e CEO di Ubisoft. Tradotto in parole povere: è il momento di salvare il salvabile.

Assassin’s Creed Shadows: l’ultima speranza?

Tra le poche luci all’orizzonte c’è Assassin’s Creed Shadows, il prossimo capitolo della celebre saga ambientato nel Giappone feudale. Ubisoft sta puntando tutto su questo titolo per recuperare credibilità e portare a casa risultati decenti, nonostante il gioco sia già oggetto di polemiche per il modo in cui tratta personaggi storici come Yasuke, il famoso samurai di origini africane. A questo proposito, il Parlamento giapponese è stato chiamato ad intervenire sulla questione a seguito di una petizione (da migliaia di firme) che chiedeva addirittura la cancellazione del titolo.

Come se non bastasse, il rilascio di Shadows è stato posticipato di un mese per integrare il feedback dei giocatori ricevuto durante le fasi di test. Una mossa che, se da un lato dimostra la volontà di perfezionare il prodotto, dall’altro conferma quanto Ubisoft non possa permettersi un altro flop. “Abbiamo preso la decisione di concedere un mese aggiuntivo allo sviluppo per garantire un’esperienza di gioco di prima classe”, ha affermato Guillemot.

Il comunicato parla di “riduzioni significative dei costi” e di un “approccio selettivo agli investimenti“. Dietro queste parole si cela, però, una triste verità: meno progetti ambiziosi, meno sperimentazione e, probabilmente, meno personale. La possibilità di una vendita dell’azienda è una spada di Damocle non indifferente sulla testa di tutti i dipendenti e non sarebbe la prima volta che si vocifera di un’acquisizione di Ubisoft, ma questa volta sembrano esserci tutti i presupposti. Cosa aspettarci, quindi, da Ubisoft nei prossimi mesi? Il successo o il fallimento di Assassin’s Creed Shadows potrebbe segnare un punto di svolta e se il titolo riuscirà a conquistare critica e pubblico, potrebbe regalare all’azienda un po’ di respiro. In caso contrario, il rischio di un collasso totale si farebbe sempre più concreto.


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