In ogni gioco in cui sono stati presenti, i nazisti sono da sempre stati i nemici “perfetti”. Per tutti. Erano gli unici nemici che non sollevavano dilemmi morali, permettendoci di abbatterli senza remore tra colpi di fucile, esplosioni e imboscate con enormi pugnali. E proprio per questa ragione, Sniper Elite: Resistance sembra arrivare al momento giusto, incanalando lo spirito di un classico film hollywoodiano sulla Seconda Guerra Mondiale e offrendo un’avventura in “stile classico” tra missioni patriottiche e momenti davvero spettacolari.
Questo spin-off della serie Sniper Elite si distanzia dai capitoli con gli zombi, cercando di replicare la magia del quinto episodio uscito nel 2022. Qui vestiamo i panni di Harry Hawker, nuovo protagonista ( un po’ poco carismatico, a dire il vero) che affianca i membri della Resistenza francese già conosciuti in Sniper Elite 5. Ambientato nelle campagne francesi, il gioco si rifà molto alla serie principale, aggiungendo solo piccoli nuovi elementi che non snaturano affatto l’esperienza complessiva del franchise. Nonostante la sensazione di déjà vu, Resistance rimane un’esperienza di qualità, offrendo mappe progettate per sfruttare al meglio la combinazione tra cecchinaggio a lungo raggio e guerriglia, un sano mix di stealth e potenza bruta.
Missioni immersive ed intriganti
Con solo sette missioni principali, la campagna di Sniper Elite: Resistance potrebbe sembrare breve, ma la dimensione e la complessità di ogni livello compensano ampiamente le poche missioni disponibili. Ognuna di esse richiede circa 90 minuti per essere completata, offrendo scenari sempre vari e ben distinti l’uno dall’altro: dalle fattorie ai castelli, dalle basi segrete alle strade cittadine, tutto sembra stare al posto giusto, senza risultare mai troppo eccessivo o, al contrario, scarno e senza elementi con cui interagire.
Le mappe invitano all’esplorazione, con geometrie che favoriscono il gioco stealth e punti d’osservazione perfetti per colori i quali amano starsene nell’ombra e uccidere i nazisti senza mai essere visti. L’approccio “open world” ricorda a tratti la serie Hitman: ogni livello diventa una sorta di puzzle da risolvere con creatività, sperimentando percorsi, trappole e strategie sempre diverse che non fanno che aumentare la longevità complessiva del prodotto.
Molte missioni includono obiettivi spettacolari come far saltare dighe o sabotare treni, ma ci sono ovviamente anche incarichi che richiedono di eliminare specifici bersagli. La semplice opzione di sparare un colpo letale è sempre disponibile, ma completare l’obiettivo seguendo un metodo particolare (ad esempio avvelenando il vino del bersaglio) ricompensa il giocatore con nuove armi e gadget da usare nelle missioni successive.
Queste sfide aggiungono profondità al gameplay, richiedendo pazienza e pianificazione e rifiutare soluzioni più semplici per inseguire l’obiettivo “perfetto” aumenta notevolmente la tensione e la soddisfazione.
Stealth vecchia scuola
La filosofia stealth di Sniper Elite: Resistance richiede pazienza e un’attenta raccolta di informazioni. A differenza di molti titoli moderni, non ci sono gadget ultratecnologici o abilità sovrannaturali e il vostro arsenale sarà limitato a una pistola silenziata, qualche esplosivo e una serie di “trucchetti”, come ad esempio elmetti tirati su con dei bastoni per distrarre i nemici.
Il livello di difficoltà è elevato: una volta individuati, è quasi impossibile tornare ad un approccio stealth perché gli avversari, una volta allertati, entreranno in modalità “combattimento” e non si fermeranno finché non sarete stati neutralizzati. I nemici, inoltre, non sono stupidi e impacciati ma piuttosto intelligenti e coordinati, e utilizzeranno strategie di accerchiamento che andranno a punire i classici “camper”.
Quando la furtività fallisce, il sistema di balistica di Sniper Elite: Resistance prende il sopravvento. Ogni proiettile è modellato in dettaglio, attraversando superfici e mostrando l’impatto sul corpo del nemico tramite la caratteristica “killcam” al rallentatore della serie. Se da un lato l’accuratezza biologica di queste sequenze può sembrare a tratti educativa, dall’altro il ritmo di gioco a volte ne risente un po’ troppo. Nonostante tutto, colpi come il classico sparo al rene che elimina un nemico in un colpo solo sono sempre qualcosa per cui vale la pena aspettare qualche secondo di animazione.
Modalità extra e multiplayer
Una volta completata la campagna, si sbloccheranno ulteriori sfide da completare. La modalità Sopravvivenza è un classico “horde mode”, mentre Propaganda propone scenari più ristretti con nuovi personaggi e obiettivi diversi dalla campagna principale. Il vero gioiello, però, è Invasione: una modalità introdotta in Sniper Elite 5 che consente di entrare nella partita di un altro giocatore nei panni di un cecchino nazista e iniziare una lotta tra cecchini che ricorda molto un duello fra cacciatori di taglie. Questo aggiunge una dimensione completamente nuova al gioco e affrontare un altro essere umano, piuttosto che un’IA, rende ogni partita unica e davvero imprevedibile.
Sniper Elite: Resistance non è giunto a noi per ricoluzionare laformula della serie, ma in qualche modo ha cercato di perfezionarla sotto tanti aspetti. Mappe più ampie, gameplay tattico e sfide creative, rappresentano un’evoluzione naturale di Sniper Elite 5 e se si riesce ad ignorare qualche piccolo difetto tecnico, vi troverete davanti un’esperienza stealth appagante e ricca di possibilità.
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