Leisure Suit Larry III, uno dei più belli della saga di Larry Laffer | Operazione Nostalgia

Per questo secondo appuntamento con “Operazione Nostalgia” ho scelto un titolo che è riuscito a stupirmi nonostante la barriera linguistica dell’epoca. Questo titolo è uscito lo stesso anno della mia nascita, ed è stato uno dei primi giochi a cui ho giocato nel mio glorioso 386 e che mi ha fatto innamorare dei videogiochi. Nel lontano 1989, quando il mondo del gaming era ancora giovane (e non si chiamava così) e i personal computer cominciavano a popolare le case dei più fortunati, Sierra On-Line (attuale Sierra Entertainment) lanciava uno dei capitoli più memorabili della saga di Larry Laffer: Leisure Suit Larry III: Passionate Patti in Pursuit of the Pulsating Pectorals. Un titolo lungo, particolare e perfettamente rappresentativo di quello che il gioco prometteva: una miscela irriverente di comicità, avventura e donne che faranno perdere la testa al povero Larry..

La storia inizia sull’isola di Nontoonyt, un paradiso tropicale che Larry conosce bene. Ma la sua vita di svaghi e rilassatezza sta per finire in un secondo, quando viene cacciato dal suo lavoro e al ritorno a casa trova la moglie con le carte del divorzio (e le chiavi di casa in mano). Senza più una donna (e una casa), Larry si ritrova così a ricominciare da capo, indossando il suo iconico abito bianco e lanciandosi di nuovo nella disperata ricerca dell’amore. Da una ballerina di cabaret a una pianista di jazz, ogni donna che Larry incontra sembra rappresentare una nuova possibilità… fino a quando tutto va di nuovo in rovina. E qui entra in gioco “Passionate Patti“, il secondo personaggio giocabile del titolo. Rispetto agli altri Leisure Suite, questo titolo introduceva un cambio di prospettiva narrativo che lo distingueva dagli altri capitoli della saga. In un momento del gioco, quando Larry si perde nella giungla, il controllo passa a Patti, che deve superare un labirinto di enigmi e ostacoli (e talvolta perdere qualche pezzo di abbigliamento) per ritrovare il nostro improbabile eroe.

A proposito di gameplay, se avete familiarità con i classici di Sierra, saprete cosa aspettarvi: Leisure Suit Larry III utilizza il motore “SCI0” (Sierra’s Creative Interpreter), combinando un’interfaccia a puntatore con un parser testuale per inserire comandi. Adesso immaginatevi un ragazzino di 9 anni che doveva scrivere ogni comando (intere frasi) in inglese con un piccolo dizionario Italiano-Inglese al suo fianco (ah, che ricordi) cercando di barcamenarsi sull’isola di Nontoonyt, che è completamente esplorabile fin dall’inizio, tra enigmi di dubbio gusto e donne svestite.

E non si tratta neanche di un giochino facile. Intendiamoci. Il gioco è pieno di enigmi che richiedono notevole intuizione (e senso dell’umorismo) per essere risolti. E, come da tradizione Sierra, i “game over” creativi abbondano: sbagliare un passaggio può portare a esiti comicamente disastrosi e al caricamento del salvataggio più recente. Al Lowe, il creatore della serie, ha deciso con questo capitolo di tornare alle radici più adulte del franchise, dopo che il secondo episodio era stato giudicato troppo “soft”. Il risultato è un gioco che mescola una grafica volutamente cartoonesca a tematiche audaci e battute cariche di doppisensi (vagamente compresi da me a quell’età).

La colonna sonora, composta in MIDI, è decisamente più ricca e variegata rispetto ai capitoli precedenti, con musichette che ricordo ancora oggi con estremo piacere. Anche il manuale d’istruzioni, confezionato come una guida turistica piena di pubblicità fittizie, mostrava l’attenzione al dettaglio per questo titolo (con tanto di protezione del gioco dalla pirateria con un sistema di copy protection integrato).

Al di là del “fattore nostalgia”, Leisure Suit Larry III è stato un gioco apprezzato da moltissimi e le vendite complessive della saga superarono i 2 milioni di copie entro il 1996. Questo episodio in particolare fu accolto con entusiasmo anche dalla critica, anche se alcuni recensori notarono un’eccessiva complessità in certi enigmi. Insomma, se amate l’umorismo intelligente (e non vi dispiace qualche cliché anni ‘80), questo capitolo è un must-play per chiunque. Recuperatelo in qualsiasi modo.


Clicca qui per seguire eSports247.it su Google News

Leave a Comment