The Plucky Squire, quando i giochi per bambini sono migliori di quelli per gli adulti

Negli ultimi anni, i giochi per bambini hanno fatto passi da gigante, raggiungendo un livello di cura e dettaglio che avrebbe sorpreso chi è cresciuto (come chi vi scrive) con titoli piuttosto mediocri legati a film d’animazione. Se un tempo i giochi per ragazzi erano semplici e privi di profondità, oggi abbiamo capolavori come “The Plucky Squire“, un’avventura che fonde narrazione e gameplay con un tocco creativo davvero incredibile.

Al centro del gioco c’è Jot, un giovane scudiero protagonista di una serie di libri per bambini. La sua missione? Fermare i piani malvagi del mago Humgrump, un antagonista determinato a cambiare le sorti della storia. Il gioco si presenta inizialmente come una colorata avventura 2D in stile libro illustrato, con combattimenti, puzzle e fasi di platform perfettamente miscelate. Gli scontri con i nemici sono accompagnati da effetti visivi simpatici, come le parole “POW” e “WHAM” che appaiono sullo schermo quando Jot brandisce la sua spada. È una gioia visiva che coinvolge fin dai primi minuti, aiutata da una narrazione vocale affascinante e dettagli che ricordano le migliori fiabe animate.

Ma “The Plucky Squire” non si accontenta di restare “solo” un bel gioco 2D. A un certo punto, Humgrump capisce di essere intrappolato all’interno della storia e lancia un incantesimo che espelle Jot dal libro. Da quel momento, il gioco si trasforma in un mondo 3D, dove Jot si ritrova a esplorare un ambiente fatto di oggetti quotidiani ingigantiti: mattoncini di lego, graffette e articoli di cancelleria diventano ostacoli e piattaforme da superare. Questo cambiamento di prospettiva è una delle cose più innovative degli ultimi tempi, riportando alla mente il geniale uso dell’estetica del mondo reale visto in titoli come “It Takes Two” o “Little Big Planet”. Nonostante il cambio di stile, la narrativa rimane al centro dell’esperienza. Jot continua a saltare avanti e indietro tra le dimensioni 2D e 3D, risolvendo puzzle grazie a strumenti come un timbro che congela gli oggetti o una bomba che può distruggere ostacoli. C’è persino un’abilità che permette di manipolare il testo del libro stesso, cambiando lo sviluppo della narrazione per aprire nuove strade. È un meccanismo che aggiunge un ulteriore livello di interattività e creatività, rendendo ogni pagina del libro una piccola avventura da scoprire.

In termini di varietà, il gioco certamente non delude. Ogni fase propone nuove meccaniche e sorprese, mantenendo il ritmo frizzante e l’attenzione alta. Da sezioni musicali a ritmo a combattimenti in stile giochi di ruolo, passando per omaggi a classici videogame, “The Plucky Squire” riesce a sorprendere senza mai cadere nella monotonia. Un momento ti trovi a pilotare una navicella su una tazza di caffè, l’attimo dopo ti ritrovi in un combattimento contro una carta da gioco in un’intermezzo in stile RPG.

L’elemento narrativo è ulteriormente arricchito da un cast di personaggi memorabili, come ad esempio Moonbeard, una sorta di mentore musicista che regala alcune delle battute più divertenti del gioco. I dialoghi sono ben scritti e ricchi di umorismo, ma senza mai diventare stucchevoli o forzati. Anche quando il gioco indulge in momenti riflessivi, non cade mai nel sentimentalismo esagerato. È un equilibrio difficile da mantenere, ma “The Plucky Squire” ci riesce brillantemente.

Certo, non tutto è perfetto. Alcuni bug possono rendere l’esperienza meno fluida del previsto: alcuni giocatori hanno segnalato problemi con i salvataggi, che in casi estremi possono essere completamente cancellati. Nonostante questo tipo di bug siano quelli che solitamente fanno scendere i santi dal caldendario, il team di sviluppo ha già rilasciato patch correttive, quindi è probabile che molti di questi problemi vengano risolti rapidamente. Detto ciò, vale comunque la pena monitorare la situazione per evitare di perdere progressi preziosi.


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