Quando Microsoft voleva portare Donkey Kong su Xbox (senza riuscirci)

L’acquisizione di Rare da parte di Microsoft nel 2002 nasconde una storia curiosa: il sogno impossibile di “avere” Donkey Kong.

L’ingresso di Microsoft nel mondo delle console ha rappresentato un evento significativo per l’industria videoludica. Da lancio della prima Xbox, avvenuto negli Stati Uniti nel novembre del 2001, l’azienda americana si è avvalsa del supporto di sviluppatori di prestigio, tra cui la britannica Rare, già famosa per aver dato vita a capolavori come Donkey Kong Country (capolavori che continuano a regalare sorprese nel 2024, con nuovi trucchi scoperti quasi per caso) e per il suo storico legame con Nintendo. Questo sodalizio – tra Rare e Nintendo – ha dato vita a giochi amatissimi come Perfect Dark, Banjo-Kazooie, Conker’s Bad Fur Day e Donkey Kong 64: ancora oggi viene ricordata con affetto dai fan, avendo segnato un’epoca d’oro per il settore.

Nel 2002, Microsoft ha acquisito Rare per 375 milioni di dollari, includendo nel pacchetto i diritti su diverse proprietà intellettuali della casa britannica, come Perfect Dark e Banjo-Kazooie. Tuttavia, un curioso equivoco ha accompagnato l’operazione: alcuni dirigenti di Microsoft erano convinti che anche Donkey Kong, celebre mascotte di Nintendo, fosse incluso nella trattativa.

Chris Seavor, sviluppatore e doppiatore che ha lavorato in Rare dal 1994, ha svelato l’aneddoto nel 2013, raccontando l’accaduto attraverso il suo account Twitter: dopo l’acquisizione, un gruppo di dirigenti di Microsoft ha visitato gli uffici di Rare. Durante il tour, uno di loro, notando poster di Donkey Kong, si è detto certo che i diritti sul personaggio appartenessero ora a Microsoft. La realtà, ovviamente, era ben diversa: nonostante l’accordo garantisse a Microsoft un ricco portafoglio di titoli, Donkey Kong rimaneva saldamente una proprietà di Nintendo.

Questo episodio curioso sottolinea quanto in realtà sia complesso il panorama delle licenze nell’industria dei videogiochi e dimostra come anche le grandi acquisizioni possano generare incomprensioni (incomprensioni, in realtà, più tra gli addetti ai lavori che tra i quadri: siamo certi che i dirigenti di Microsoft sapessero che l’acquisizione di Rare non comprendesse il passaggio di piattaforma di Donkey Kong).


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