Metaphor: ReFantazio, un RPG profondo e curato come non se ne vedevano da un pezzo

Se siete appassionati di giochi di ruolo giapponesi e avete amato titoli come Persona, allora Metaphor: ReFantazio potrebbe essere la nuova avventura che stavate aspettando. Il nuovo titolo sviluppato da Project Zero di Atlus non è semplicemente un gioco, è un viaggio che sfida sia il giocatore che le convenzioni del genere.

Il cuore narrativo di Metaphor: ReFantazio ruota attorno a tematiche forti e strettamente attuali, in particolare l’ineguaglianza sociale. In questo mondo fantasy, la razza di appartenenza definisce la posizione nella società, generando un sistema di discriminazione profondamente radicato. Il protagonista, un membro degli Elda, la razza più bassa e disprezzata, intraprende una missione per cambiare il destino del regno, sostenendo un sovrano giusto e combattendo chi cerca di mantenere il sistema oppressivo.

La storia non si limita, però, ad una semplice e banale lotta contro l’ingiustizia. Il plot twist sorprendente è che il protagonista possiede un libro che descrive un mondo ideale, simile alla nostra realtà, dove regna l’uguaglianza. Questo libro diventa una fonte d’ispirazione per i personaggi che incontra lungo il cammino, ma solo il protagonista (e quindi il giocatore) sa che la visione di quel mondo è illusoria. Questa costruzione narrativa introduce una tensione sottile ma costante: come può il protagonista inseguire un sogno che è, in fondo, basato su una menzogna?

Come ci si aspetterebbe da Atlus, Metaphor non è solo un gioco di battaglie e missioni, ma anche un’esperienza ricca di personaggi unici e ben sviluppati. La prima persona che si unisce al protagonista è Strohl, un nobile caduto in disgrazia, il cui sviluppo personale è uno dei più interessanti: da altezzoso e distante, Strohl si trasforma in una figura più umana e vicina. Questa evoluzione non riguarda solo lui, ma tocca ognuno dei membri del gruppo, offrendo una connessione emotiva profonda per tutto l’arco narrativo del gioco. Anche se il mondo di Metaphor è popolato da creature fantastiche, le emozioni e le dinamiche che si sviluppano risultano incredibilmente vere e toccanti e in alcuni momenti, si ha la possibilità di prendere decisioni empatiche che influenzano non solo la trama ma anche la crescita emotiva dei personaggi, come quando ci si trova di fronte alla scelta di consolare qualcuno o lasciarlo vivere nel proprio orgoglio.

Dal punto di vista delle meccaniche di gioco, Metaphor prende ispirazione dalla formula vincente di Persona e la reinterpreta in modo innovativo. La gestione del tempo, con un sistema di crescita basato sulle cosiddette “virtù reali”, ricorda molto la progressione dei social stats di Persona 5. Ogni giorno, il giocatore deve bilanciare lo sviluppo delle abilità del proprio personaggio, costruire relazioni con i compagni di avventura e prepararsi per le sfide future. Questo elemento gestionale aggiunge una costante pressione che rende ogni scelta significativa, mantenendo il giocatore coinvolto e sempre sul filo del rasoio.

Le battaglie, invece, offrono una miscela intrigante di azione e strategia. A differenza di molti titoli turn-based, Metaphor introduce una dinamica di combattimento più fluida: in alcuni casi, si può affrontare rapidamente nemici di livello inferiore, mentre per quelli più forti si deve ricorrere a strategie un po’ più complesse. Il sistema di combattimento ruota attorno all’uso delle debolezze dei nemici e al bilanciamento dei “turn icons“, un concetto che premia le scelte tattiche rispetto al classico attacco diretto. Ogni battaglia sembra un enigma da risolvere, e spesso la soluzione non è immediata, ma richiede una ristrutturazione completa della squadra e delle strategie.

Uno degli aspetti più sorprendenti di Metaphor è la cura nella localizzazione, soprattutto per quanto riguarda il doppiaggio. Il mondo di Euchronia è ispirato a culture e tradizioni europee, e questo si riflette in modo straordinario nelle voci dei personaggi. Le diverse regioni del gioco sono caratterizzate da accenti distinti, che vanno dal raffinato inglese aristocratico a inflessioni scozzesi e gallesi. Questa attenzione ai dettagli culturali arricchisce ulteriormente l’immersione del giocatore e rende il mondo di gioco ancora più vivido e credibile.

Metaphor: ReFantazio è più di un semplice RPG: è un’avventura che esplora temi profondi e offre una complessità rara nel genere. Atlus è riuscita ancora una volta a creare un mondo ricco di personaggi sfaccettati, meccaniche coinvolgenti e una narrativa che rimane con te anche dopo aver spento la console (o il PC nel mio caso). Se amate le storie che vi fanno riflettere e i giochi che mettono alla prova la vostra abilità tattica, allora Metaphor è una tappa obbligata nel vostro percorso da videogiocatori.


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