Giove. Più precisamente Europa, la luna del gassoso pianeta. In un futuro incerto e tumultuoso, Europa sembra essere l’unica destinazione promettente per l’umanità. La NASA ha suggerito che potrebbe essere il luogo ideale per trovare un ambiente abitabile all’interno del nostro sistema solare. Ma come sarà davvero esplorare questo misterioso satellite?
Il gioco ci mette nei panni di Zee, un giovane esploratore che si trova su Europa in cerca di risposte. La luna, un tempo colonizzata con successo dagli esseri umani e terraformata, è ora teatro di un conflitto devastante tra i coloni e delle macchine conosciute come “giardinieri”. La trama si svela lentamente attraverso le pagine del diario del padre di Zee, che il protagonista trova man mano che avanza nel gioco.
Un mondo bellissimo, ma vuoto
Il primo impatto con Europa è visivamente sorprendente. Il paesaggio è reso con una cura straordinaria: cieli azzurri, prati verdi e una fauna tranquilla che include volpi, cinghiali e cervi. Sullo sfondo, Giove incombe maestoso. È facile rimanere incantati dall’atmosfera che ricorda i mondi di Studio Ghibli, con un’aura di serenità che sembra avvolgere l’intera luna. Questa bellezza, però, nasconde una realtà più deludente: non c’è molto da scoprire. Anche se il gioco dà l’impressione di offrire un mondo vasto e ricco da esplorare, in realtà l’esperienza è sorprendentemente lineare. Tentare di allontanarsi dai percorsi prestabiliti risulta spesso inutile, poiché un vento invisibile respinge il giocatore all’interno dei confini.
L’elemento principale di Europa è il movimento. Zee può saltare, levitare, planare e arrampicarsi, e la combinazione di queste abilità dovrebbe garantire una certa libertà di movimento. E in effetti, quando tutto funziona, volare in cielo e librarsi sopra il paesaggio è una sensazione incredibile. Ma è proprio qui che emergono i problemi maggiori del gioco. I controlli di Zee sono spesso imprecisi, e questo rende le azioni più complesse, come salti o arrampicate, frustranti. Molte volte Zee si aggrappa a sporgenze quando non dovrebbe o, peggio, non riesce a interagire correttamente con gli oggetti quando è necessario.
Questi problemi di controllo si fanno sentire maggiormente nelle fasi di puzzle platform. I rompicapi sono generalmente semplici e non troppo impegnativi, ma la difficoltà risiede più nella gestione dei comandi piuttosto che nella complessità delle sfide. A questo si aggiunge una telecamera in terza persona che richiede frequenti aggiustamenti, rendendo ancora più difficile muoversi con fluidità.
Nonostante i problemi di controllo, ci sono momenti in cui il gioco riesce a trasmettere una vera sensazione di libertà. In alcuni livelli, Zee può raccogliere nodi di energia chiamati Zephyr, che gli permettono di levitare per alcuni secondi. Planare da un punto all’altro della mappa, ricaricando Zephyr al volo senza mai toccare terra, è una sensazione decisamente appagante. Ma non saranno tanti questi momenti. Spesso, il gioco limita l’uso di Zephyr o costringe a livelli in cui la lentezza dei movimenti di Zee torna a farsi opprimente.
Combattimenti poco armoniosi
Oltre ai puzzle, Zee deve affrontare i “giardinieri”, robot guardiani che cercano di ostacolare il suo percorso. Alcuni nemici aggiungono una sfida interessante alla semplice esplorazione, come le creature volanti che drenano le riserve di Zephyr, costringendo il giocatore a schivare e volare con precisione. Ma altre volte, il combattimento diventa frustrante, specialmente nella seconda metà del gioco, quando nemici più potenti bombardano Zee con attacchi di energia e anche se Zee non può morire, venendo ripetutamente colpito, finisce in uno stato di stordimento che lo rende vulnerabile a ulteriori attacchi. Questo ciclo di rallentamenti rende il gioco pesante e interrompe il ritmo, spezzando l’immersione e l’atmosfera rilassante che il gioco inizialmente propone.
Europa si presenta come un gioco di esplorazione, ma manca di veri incentivi per andare fuori dai sentieri battuti. Gli unici collezionabili presenti non sono particolarmente nascosti né gratificanti da trovare. Inoltre, il mondo è costellato di barriere invisibili, che limitano la libertà di esplorare e questo è un aspetto a mio parere che contrasta fortemente con l’idea di un’avventura spaziale su una luna misteriosa e affascinante. Invece di offrire un ambiente vasto e libero, Europa spinge il giocatore lungo un percorso prefissato, privando il giocatore della curiosità che un’esplorazione più aperta avrebbe potuto stimolare.
Il titolo sviluppato da Novadust Entertainment è un gioco che affascina con il suo stile artistico e la sua premessa narrativa, ma cade su elementi fondamentali come i controlli e la profondità dell’esplorazione. I momenti di vera libertà e bellezza ci sono, soprattutto quando si plana su alcuni dei paesaggi mozzafiato che il gioco è in grado di offrire. Ma alcuni problemi tecnici, la ripetitività delle meccaniche e la limitata possibilità di esplorare rovinano l’esperienza complessiva. Chi cerca un’avventura rilassante con un tocco di magia visiva potrebbe comunque apprezzare l’atmosfera di Europa, ma chi desidera un’esperienza di esplorazione profonda o un platform più “preciso” potrebbe rimanere deluso.
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