Super Smash Bros, il creatore del gioco Masahiro Sakurai si scusa con i fan: ecco perché

Masahiro Sakurai si scusa con i fan di Super Smash Bros per il tempo dedicato ai suoi giochi: “Mi dispiace!”

Masahiro Sakurai, il creatore di Super Smash Bros Ultimate e Kirby, ha espresso le sue scuse ai giocatori che hanno dedicato migliaia di ore ai suoi titoli. Le sue dichiarazioni arrivano durante il più recente episodio di Creating Games, in cui il famoso game designer ha riflettuto sul tempo impiegato nei videogiochi, definendolo quasi come un “costo” per i giocatori.

“Il tempo di gioco, soprattutto quello pianificato prima di iniziare, dovrebbe essere visto come una sorta di spesa” afferma Sakurai: “Nel mondo moderno, c’è una competizione costante con ogni altra cosa. È una battaglia per il tempo delle persone. Anche chi ha molto tempo libero lo vive in modo diverso rispetto al passato. Ci sono sempre attività da svolgere, quindi la vera domanda è: come scelgono di impiegare quel tempo?”

Tutto questo viene illustrato con scene di giochi noti per la loro capacità di “rubare tempo”, come Vampire Survivors e Powerwash Simulator, mentre Sakurai sottolinea che gli smartphone rappresentano probabilmente la minaccia più grande per il tempo libero, vista la loro facilità d’accesso. “Non puoi tirar fuori la tua console in fila al supermercato” osserva, evidenziando che i giochi richiedono attenzione e, per questo, devono avere un fascino tale da superare queste barriere.

Nonostante questa consapevolezza della “guerra” per il tempo degli utenti, Sakurai conclude con un grande “Mi dispiace!” rivolto a chi ha trascorso migliaia di ore in Super Smash Bros, aggiungendo che, in fondo, avrebbero potuto impiegare quel tempo per fare qualsiasi altra cosa.

Ma d’altra parte cos’è la vita se non un pendolo che oscilla tra dolore e noia? Perché quindi non si dovrebbe passare il proprio tempo dinnanzi ad un videogioco, per evitare tanto il dolore quanto la noia? E, al di là dei filosofismi, non saremo pure liberi di passare il tempo libero (libero, per l’appunto) come ci pare?


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