Super Mario, perché l’icona Nintendo si chiama così? E perché un nome italiano?

Scopri la storia dietro il nome di Super Mario e come un imprenditore americano (di chiare origini italiane) ispirò il celebre idraulico.

Super Mario Bros. è oggi considerato il simbolo indiscusso della storia dei videogiochi (se non dei videogiochi in assoluto, sicuramente di quelli Nintendo). Tuttavia, nel 1981, quando fece la sua prima apparizione nel leggendario primo capitolo di Donkey Kong, il personaggio era noto semplicemente come Jumpman (che è lo stesso nome dato al logo che rappresenta Michael Jordan sulla linea di scarpe dedicata all’ex Chicago Bulls).

All’epoca, Jumpman era un semplice – e anonimo – carpentiere impegnato a salvare Pauline, la sua fidanzata, dalle grinfie di un gorilla effettuando salti spettacolari per evitare barili e ostacoli.

L’origine del nome “Super Mario” risale all’espansione di Nintendo negli Stati Uniti, un momento cruciale per la compagnia giapponese (che fu fondata nel lontano 1889 e si occupava a quel tempo di carte da gioco: torneremo necessariamente in seguito sulla storia della Nintendo e sul loro ingresso nel mondo dei videogiochi). Nel 1980, Nintendo of America aprì la sua sede a New York, lo stesso anno in cui lanciò il Game & Watch, la prima console portatile dotata di schermo LCD e microprocessore dedicato. Fu in quel periodo di grandi novità per l’antica azienda nipponica che Donkey Kong e Jumpman videro la luce, gettando le basi per la leggenda.

Ma veniamo a noi: chi ispirò il nome del personaggio allora chiamato Jumpman? Perché fu ribattezzato Mario?

Tutto ebbe inizio con Mario A. Segale, un imprenditore di Seattle – dalle chiari origini italiane – proprietario degli uffici affittati da Nintendo per la sua sede americana. Si racconta che Segale, dopo essersi recato di persona per discutere di un ritardo nel pagamento dell’affitto con Minoru Arakawa, responsabile di Nintendo of America e genero di Hiroshi Yamauchi (allora presidente di Nintendo), riuscì a ottenere quanto voluto. Fu proprio dopo quell’incontro che il team, colpito dalla sua figura carismatica, decise di attribuire il nome Mario al protagonista dei loro giochi.

Per anni, Segale mantenne un basso profilo riguardo alla vicenda. Solo nel 1993, durante un’intervista al Seattle Times, confermò indirettamente il suo legame con il celebre personaggio, scherzando: “Potrei dire che sto ancora aspettando le mie royalty”. Segale si è spento nel 2018 all’età di 84 anni, lasciando dietro di sé una storia ai limiti della leggenda e una immensa eredità (in termini metaforici, in questo caso).

La conferma ufficiale legata a questa storia giunse anche attraverso Shigeru Miyamoto, leggendario creatore di Super Mario: nel 2015, in occasione del 30° anniversario del franchise, Miyamoto rivelò in un breve video che la leggenda sul nome dell’idraulico più famoso dell’universo videoludico (e non) aveva una solida base di verità. Super Mario non era più soltanto un’icona dei videogiochi, ma anche il simbolo di una storia unica che unisce creatività e casualità.


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