Resident Evil 3: Nemesis, 25 anni dopo: le origini del grande classico (che doveva essere diverso)

Resident Evil 3: Nemesis ha compiuto 25 anni lo scorso settembre. Scopri la sua storia, le curiosità e il percorso di sviluppo di questo iconico titolo.

Shinji Mikami è una figura di spicco nel mondo dei videogiochi, noto per aver dato vita a capolavori come Devil May Cry, Dino Crisis e il celebre Aladdin per Super Nintendo. Tuttavia, il suo nome è indissolubilmente legato alla saga che ha ridefinito il genere survival horror: Resident Evil, il cui primo capitolo uscì nel 1996. Recentemente, parlando di Dino Crisis, Mikami ha dichiarato che il ritorno della serie è “altamente improbabile”.

Ma non siamo qui per parlare di Dino Crisis, ma di Resident Evil e di quello che è uno dei capitoli più fortunati della saga, cioè Resident Evil 3: Nemesis (Biohazard 3: The Last Escape in Giappone), uscito il 22 settembre 1999, nel pieno della transizione tra PlayStation e PlayStation 2, gioco fondamentale per arricchire la narrativa della saga (ed il secondo più venduto per PSX dopo Resident Evil 2).

Ambientato sia prima sia dopo gli eventi di Resident Evil 2, il titolo segue Jill Valentine, ex membro della squadra S.T.A.R.S., mentre cerca di sopravvivere all’orrore scatenato a Raccoon City.

Nemesis, l’antagonista principale, è una nuova arma biologica creata da Umbrella Corporation per eliminare i membri S.T.A.R.S. La sua presenza costante introduce un livello di tensione inedito per la serie, trasformando ogni angolo della città in una potenziale trappola.

Resident Evil 3 e il gioco che doveva essere (e non è stato)

Nonostante il successo, il titolo ha dovuto affrontare alcune difficoltà produttive. Capcom ha riutilizzato animazioni e ambientazioni da Resident Evil 2 per ottimizzare i tempi e il budget, ma ha introdotto alcune novità: la possibilità di creare munizioni mescolando polveri e un sistema di decisioni che influenzava il percorso di gioco. Inoltre, i puzzle cambiavano a ogni partita, incentivando la rigiocabilità.

Pochi sanno inoltre che il progetto iniziale di Resident Evil 3 prevedeva un’avventura completamente diversa, con Hunk protagonista a bordo di una nave infestata da zombie. Tuttavia, l’idea fu scartata da Capcom per eccessiva enfasi sull’azione. Molti elementi vennero successivamente adattati per altri titoli come Devil May Cry e Resident Evil: Gaiden.

Alla fine, la direzione del gioco fu data a Kazuhiro Aoyama, con un budget ridotto e l’obbligo di mantenere alcuni elementi chiave, come la struttura a scenari limitati e l’introduzione di Nemesis come nemico principale. Con l’annuncio della PlayStation 2, infatti, Capcom decise di accelerare i tempi per avere un nuovo capitolo di Resident Evil prima del cambio generazionale.

Nonostante le critiche alla sua brevità e al suo essere un gioco di “di transizione”, Resident Evil 3: Nemesis ha venduto oltre 3 milioni di copie, affermandosi come uno dei titoli più importanti per Capcom. Ancora oggi, si posiziona al 30° posto tra i giochi più venduti dell’azienda, superando alcune versioni di Resident Evil, Dino Crisis e persino Devil May Cry.

Nel 2020, Resident Evil 3 è stato rilanciato con una nuova versione per PS4, PS5, Xbox e PC. Tuttavia, il remake non ha riscosso lo stesso entusiasmo del predecessore, Resident Evil 2 Remake. Nonostante ciò, ha venduto oltre 8 milioni di copie (!) confermando l’interesse del pubblico verso questa storia iconica (e anche in questo caso solo il remake di Resident Evil 2 ha venduto di più).

A poco più di 25 anni dal lancio, Resident Evil 3: Nemesis resta una pietra miliare del survival horror, un titolo che ha saputo spaventare e affascinare milioni di giocatori in tutto il mondo (complessivamente circa 12 milioni, stando alle cifre ufficiali di vendita della versione originale e del remake).


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