Ci sono trailer che mostrano un gioco e basta. E poi ci sono trailer che fanno qualcosa di più: ricostruiscono un tempo, un’atmosfera, un modo di stare al mondo. È il caso di Lenin Street Geek Shop, il cui trailer è uscito quest’oggi (e che vi riportiamo in coda).
Il trailer mostra come il gioco rappresenti un tuffo nella nostalgia (lo dice già nel titolo che ti riporta nel 2007), sotto molteplici punti di vista. Sono nostalgici i poster, è nostalgico Windows XP che appare nel computer presente nello scenario del videogioco, sono nostalgici alcuni prodotti in vendita. È una nostalgia concreta, fatta di oggetti e di abitudini, non di filtri Instagram applicati a posteriori. Una nostalgia vissuta, sporca, quotidiana.
Tutto è scritto in cirillico ma siamo certi che si penserà ad adattarlo al mercato internazionale (anzi, se vogliono una mano, noi siamo qui). E anche questo dettaglio, invece di creare distanza, rafforza l’identità del progetto. Non c’è l’ansia di piacere subito a tutti, ma la volontà di raccontare un mondo preciso, partendo da lì. È tutto molto russo: il negozietto è inserito nel più classico dei blocchi russi. Ma anche questo è interessante, perché ci porta a vivere un universo non a tutti noto.
Nel gioco si interpreta Kirill, uno studente di decima classe che lascia la scuola per guadagnare qualche soldo e aiutare la madre a realizzare un sogno. Il contesto è quello di una strada qualunque, Lenin Street, dove un piccolo negozio diventa il centro di tutto. Si vendono compilation pirata di GTA, gadget tarocchi di Spider-Man, giocattoli che oggi definiremmo “vintage” ma che allora erano semplicemente lì. Si migliora il negozio, si ordinano nuove merci, si inventano servizi improbabili — chi non vorrebbe qualcosa di caldo da bere andando in fabbrica? — e intanto si gestisce il quotidiano: nutrire il gatto, parlare con i clienti, perdersi nei minigiochi di un PC ormai antico anche nel 2007.
La cosa interessante è che Lenin Street Geek Shop non sembra voler essere solo un gestionale. Le scelte hanno conseguenze, i clienti non sono sagome, le relazioni contano. Si può ingannare chi entra nel negozio, se la coscienza lo permette, oppure costruire un rapporto più onesto. Si può trasformare il negozio in un paradiso geek o in un posto ambiguo, che vende cose decisamente poco adatte a tutti. Sullo sfondo, scorrono le difficoltà della prima giovinezza: amicizie messe alla prova, prime cotte, errori che sembrano piccoli ma che pesano.
Dietro il progetto c’è perelesoq, uno studio indipendente nato nel 2019 e già noto per Torn Away, un’avventura emotiva ambientata durante la Seconda guerra mondiale che ha raccolto premi internazionali e ottime critiche. Anche qui torna quella sensibilità narrativa, unita a una direzione audiovisiva molto curata. Pixel art, passaggi tra prima e terza persona, atmosfera malinconica ma mai compiaciuta.
Non è un’operazione nostalgia fine a se stessa, né un esercizio di stile. Lenin Street Geek Shop sembra voler raccontare un passaggio preciso: un’epoca in cui il digitale era già ovunque ma non aveva ancora divorato tutto, in cui si trafficava con CD masterizzati e sogni piccoli, molto concreti. E forse è proprio questo che rende il trailer così efficace: non promette evasione, ma riconoscimento.
L’uscita è prevista per il 2026, con un playtest già disponibile su Steam.
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