La community ha recuperato e reso giocabili i 54 giochi ufficiali per iPod a rotella, salvandoli per sempre dall’oblio digitale.
Sono stati un pezzo di storia della tecnologia di inizio millennio. Lanciati per la prima volta nell’ottobre del 2001 (un mese solo dopo la caduta delle Torri Gemelle, si pensi a che mondo lontano da noi facciamo riferimento), gli iPod hanno rappresentato una parte della fortuna della Apple che – anche grazie a questi lettori portatili di musica digitale, capaci di diventare status symbol di fatto precedettero iPhone e iPad – prese ad essere il colosso del digitale che conosciamo oggi (si pensi che a fine 2001 un’azione Apple valeva 23 dollari, quando oggi ne vale circa 170).
Ma pochi ricordano che l’iPod classico – quello con la rotella, escludiamo dal computo il touch che era nient’altro che una sorta di iPhone senza telefono – aveva in dotazione alcuni videogiochi, a partire dalla prima generazione del lettore che aveva Brick (clone di Breakout) come easter egg incluso nel firmware del lettore musicale.
Dai primi giochi su iPod alla (nostalgica) community di oggi
Dopo Breakout arrivarono un’altra serie di giochi, destinati a diventare un piccolo culto per appassionati e collezionisti: alla fine degli anni 2000 (tra il 2006 e il 2008, per la precisione) Apple lanciò un vero e proprio catalogo di titoli scaricabili a pagamento, disponibili solo per pochi anni e oggi non più acquistabili. Proprio per questo, la community internazionale di fan si è mobilitata per salvarli dall’oblio.
Dopo un lungo lavoro di ricerca e archiviazione, oggi il progetto di conservazione ha annunciato il completamento della raccolta: tutti i 54 giochi ufficiali per iPod a rotella sono stati recuperati e resi nuovamente giocabili.
Come è nato il progetto Clickwheel Games Preservation Project
Il lavoro è stato guidato da Olsro, sviluppatore attivo su GitHub e fondatore dell’iPod Clickwheel Games Preservation Project. L’idea alla base era creare una macchina virtuale con una “libreria madre” contenente i giochi originali, condivisi da chi li aveva acquistati regolarmente all’epoca. In questo modo, sfruttando ancora una vecchia versione di iTunes (la 12 del 2018), è stato possibile sincronizzare i titoli con qualsiasi iPod compatibile.
“Ho dedicato moltissimo tempo ad aiutare chi aveva difficoltà nel trasferire i file e autorizzare l’account con me sulla macchina virtuale”, ha raccontato Olsro. “Ho continuato a supportare via mail e Discord e a fare post regolari per sensibilizzare finché non ho trovato qualcuno disposto a completare con me tutti i passaggi del processo di preservazione”.
L’ultimo tassello? Real Soccer 2009
L’ultimo gioco mancante, Real Soccer 2009, è stato anche il più ostico. “Ottenere una copia funzionante di Real Soccer 2009 è stato maledettamente complicato”, ha spiegato Olsro. Tra dischi rigidi corrotti, iPod non più leggibili e tentativi falliti, il progetto ha rischiato più volte di arenarsi. “Ero preoccupato che le persone perdessero il loro ID Apple o i file dei giochi, o che i dischi rigidi morissero uno dopo l’altro. Ogni volta c’era un imprevisto che bloccava il processo”.
La sfida era resa più urgente dal rischio che Apple potesse disattivare i server di autorizzazione. Per fortuna, la versione di iTunes utilizzata continua a funzionare: “È ancora usata da alcune aziende per gestire le proprie app, ma non credo che durerà oltre il 2030”, ha osservato Olsro.
Ora che il progetto è concluso, chiunque possieda un iPod 5G o un iPod Nano di terza generazione (o successivi) può sincronizzare offline la libreria completa, senza più dipendere da Apple. Le istruzioni dettagliate per poter giocare a questi giochi sono disponibili sul repository GitHub di Olsro, mentre la raccolta completa è stata pubblicata su Internet Archive.
“Per me, completare questo progetto significa che una parte dell’inizio degli anni 2000 resterà con noi per sempre”, ha dichiarato Olsro, che spera anche in un utilizzo accademico: “Questa macchina virtuale può essere utile a ricercatori e studiosi interessati a capire meglio il funzionamento del DRM”.
Oltre al valore storico, il progetto ha un impatto emotivo evidente per chi è cresciuto con quegli iPod. “La versione iPod di Sonic the Hedgehog è stata la mia introduzione al franchise da bambino, ed è quella che mi ha fatto appassionare allo speedrunning. Ancora oggi è la più facile da giocare per me, grazie alla memoria muscolare acquisita all’epoca”, ha scritto un utente su Reddit.
Grazie a questa impresa collettiva, i giochi a rotella dell’iPod non sono più un ricordo destinato a sparire, ma un patrimonio digitale salvato e consegnato alle generazioni future che avranno un nuovo pezzo di modernariato di cui poter eventualmente godere.
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