Negli annali dei videogiochi, pochi eventi sono così significativi e leggendari quanto la scoperta del primo Easter Egg. Un termine che oggi è sinonimo di sorprese nascoste nei giochi, ma che inizia la sua storia nel lontano 1979, nella mecca dei videogiochi dell’epoca: Atari.
In quegli anni, Atari era al centro dell’industria dei videogiochi, ma dietro la facciata di successo si stavano instaurando diverse tensioni e problemi. Ray Kassar, presidente di Atari, aveva introdotto un rigido sistema di sicurezza, che includeva l’uso di carte magnetiche per l’accesso agli edifici. Questa decisione aveva suscitato malcontento tra gli impiegati, che vedevano questo come un attacco alla cultura informale dell’azienda.
Warren Robinett, uno degli ingegneri di Atari, si trovò coinvolto in una situazione che gli avrebbe dato l’ispirazione per il suo colpo di genio. Bloccato fuori dagli uffici senza la sua carta elettronica, Robinett sfondò letteralmente una porta, scoprendo che il sistema di allarme non si era nemmeno attivato. Questo incidente avrebbe aperto la strada a una scoperta ancora più significativa.
Dopo aver finito di sviluppare il suo gioco “Slot Racers“, Robinett, si dedicò a creare una versione grafica di “Adventure“, un gioco testuale pionieristico. Tuttavia, le limitazioni tecniche dell’Atari 2600 lo costrinsero a fare scelte creative, come limitare il giocatore a trasportare un solo oggetto alla volta e cose del genere.
Mentre sviluppava Adventure, Robinett decise di inserire un Easter Egg segreto, una stanza nascosta accessibile solo attraverso un piccolo pixel grigio, noto come “The Dot“. Questo pixel, apparentemente insignificante, nascondeva un segreto che solo pochi fortunati avrebbero mai scoperto. La stanza segreta conteneva una sorpresa speciale: le parole “Created by Robinett” lampeggiavano sullo schermo, una firma silenziosa dell’ingegnere creatore.
La scoperta dell’Easter Egg di Adventure da parte di un giovane giocatore nel 1980 portò ad un’enorme curiosità nell’industria dei videogiochi. Gli scrittori del magazine “Electronic Games” coniarono il termine “Easter Egg” per descrivere questa sorpresa nascosta. Da quel momento in poi, gli Easter Egg sarebbero diventati una parte intrinseca della cultura dei videogiochi, con interi giochi costruiti attorno a queste sorprese nascoste.
Adventure non solo è stato uno dei primi esempi di un gioco d’avventura grafico, ma ha anche dato origine a una delle tradizioni più amate nel mondo dei videogiochi: la caccia agli Easter Egg. Warren Robinett, con il suo gesto audace e creativo, ha lasciato un’impronta indelebile nella storia dei videogiochi, dimostrando che anche dietro le righe di codice più semplici possono nascondersi grandi segreti.
L’Easter Egg di Adventure è più di una semplice sorpresa nascosta; è diventato un simbolo dell’ingegno e della creatività dei primi pionieri dei videogiochi. E mentre l’industria continua a evolversi, l’eredità di Warren Robinett e del suo Easter Egg rimane un punto di riferimento per tutti coloro che amano esplorare i mondi virtuali alla ricerca di segreti nascosti.
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