Due terzi delle donne nel gaming segnalano molestie online. Un problema persistente in spazi come Discord e giochi multiplayer.
Un’ampia parte delle giocatrici continua a vivere esperienze negative online, con il 65% che segnala di essere stata almeno una volta vittima di molestie. Un recente report di Sky News, intitolato “Perché il mondo del gaming ha ancora un problema con le donne”, analizza la diffusa presenza di misoginia e odio nei confronti delle donne, soprattutto su piattaforme come Discord e nei giochi multiplayer.
Secondo l’indagine svolta per il report, la giornalista tech Mickey Carroll ha raccontato di essere stata vittima di insulti e offese pesanti, semplicemente perché il suo avatar mostrava chiaramente che era una donna.
Carroll ha ricevuto insulti su Discord in pochi secondi dall’accesso. Dopo aver chiesto spiegazioni all’aggressore, questo ha risposto con frasi denigratorie e sessiste: “Sei una donna. Non ci piacciono le donne, preferiamo gli uomini qui. Sei inutile”.
La ricerca condotta da Jenny McBean di Bryter ha evidenziato come le molestie inizino spesso con commenti sessisti per poi degenerare in minacce più gravi, di aggressioni o stupri. Nel sondaggio condotto tra circa mille giocatrici nel Regno Unito e negli Stati Uniti, il 72% ha riportato esperienze di tossicità online nel 2022, con una leggera riduzione al 65% nel 2023 (in tal senso, non troppo tempo fa abbiamo scritto delle community più tossiche dell’universo videoludico).
“Sebbene ci sia stato un miglioramento, non possiamo abbassare la guardia” – ha spiegato McBean. “Ancora due donne su tre affrontano queste situazioni”.
Nonostante il calo delle molestie, il 20% delle donne intervistate ha dichiarato di evitare del tutto il gioco online per paura di essere attaccata. Inoltre, una su dieci ha subito minacce di stupro.
Mathilde, una giovane professionista degli eSports in Francia, ha condiviso la sua esperienza, affermando: “Essere una donna nel gaming è spaventoso. Devi avere fiducia in te stessa… se qualcuno mi attacca, io rispondo”.
Stephanie Ijoma, fondatrice dell’agenzia NNESAGA, ha dichiarato di lavorare per smantellare un sistema che storicamente è stato contro le donne, sottolineando: “Le donne nere in questo spazio subiscono più abusi di chiunque altro.”.
Discord ha risposto alle accuse, affermando di prendere “provvedimenti immediati” contro le molestie e di avere integrato strumenti di sicurezza proattivi e reattivi in ogni aspetto del servizio.
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