Perché GTA 3 e Vice City non uscirono su GameCube? Limiti tecnici e flop commerciale. Oggi però si parla di GTA 6 su Switch 2.
Grand Theft Auto III ha rappresentato un punto di svolta nella storia dei videogiochi. Uscito su PlayStation 2 il 23 ottobre 2001 (sì, una vita fa), divenne subito un fenomeno grazie al suo mondo aperto, alla libertà d’azione e a un tono maturo che ridefinì il videogioco (niente più tasti per emettere rumori organici di vario tipo). L’anno successivo, con Grand Theft Auto: Vice City, Rockstar consolidò il successo con un’ambientazione anni ’80 ispirata a Miami. Entrambi i giochi approdarono anche su PC e, nel 2003, su Xbox.
Eppure, per un periodo sembrò possibile vederli anche su Nintendo GameCube. Molti analisti, come Michael Pachter, erano convinti che al termine dell’esclusiva con Sony i due titoli sarebbero arrivati sia su Xbox che sulla console Nintendo. “Grand Theft Auto 3 e Vice City termineranno l’esclusiva su PS2 e saranno disponibili su Xbox e GameCube, e venderanno moltissime copie”, affermava allora un Pachter entusiasta. Ma quella previsione non si concretizzò mai.
GTA 3, origini su Dreamcast, il ruolo di Nintendo 64 e l’esclusiva con Sony
Lo sviluppo di GTA III iniziò su Dreamcast, console Sega che si avviava al tramonto, e si basava su idee già testate in due giochi per Nintendo 64: Body Harvest e Space Station Silicon Valley. Questi titoli, usciti nel 1998, fornirono esperienze cruciali nella gestione di veicoli, ambienti in 3D e sistemi aperti che anticipavano il modello dei GTA moderni. Quando Dreamcast mostrò segni di crisi, il progetto migrò su PS2, che garantiva maggiore stabilità commerciale.
Sony e Rockstar siglarono quindi un accordo di esclusiva che legava GTA III e Vice City alla PS2. Sebbene l’intesa non avesse date pubbliche di scadenza, gli analisti ipotizzavano il 2004 come termine. In realtà, già nel novembre 2003, con il pacchetto Grand Theft Auto: Double Pack, i due giochi uscirono su Xbox, segnando la fine effettiva dell’esclusiva.
GameCube, tuttavia, rimase esclusa. Nonostante le aspettative, non ci furono annunci ufficiali né tracce documentate di un porting in fase avanzata.
Una delle principali ragioni fu tecnica: mentre PS2 e Xbox utilizzavano DVD da 4,7 a 8,5 GB, GameCube si basava su dischi proprietari da appena 1,5 GB. Trasporre titoli vasti come GTA III e Vice City avrebbe richiesto tagli pesanti ai contenuti o la suddivisione in più dischi, con costi e problemi logistici significativi. Un compromesso che avrebbe inevitabilmente compromesso l’esperienza di gioco.
A questo si aggiungeva la debole performance commerciale di GameCube. Con circa 21,7 milioni di unità vendute, la console Nintendo rimase dietro a Xbox (circa 24 milioni) e lontanissima da PlayStation 2, che superò i 160 milioni. In un simile scenario, Rockstar non aveva motivazioni economiche sufficienti per investire in una conversione così complessa.
GameCube e l’assenza di sandbox “seri”
La mancanza di sandbox di peso fu uno dei limiti principali del catalogo GameCube. True Crime: Streets of L.A. (2003) e True Crime: New York City (2005) furono i tentativi più vicini, ma non ebbero l’impatto della saga Rockstar. Altri titoli come The Simpsons: Hit & Run, Spider-Man 2 o The Incredible Hulk: Ultimate Destruction offrirono mondi aperti divertenti ma meno ambiziosi.
Questo contribuì a rafforzare l’immagine di GameCube come console “più familiare” rispetto alle rivali, nonostante esclusive per un pubblico adulto come Resident Evil 4.
Le parole di Rockstar: GTA 3 rimane una pietra miliare
A distanza di anni, Rockstar riconosce ancora l’importanza storica di GTA III. Aaron Garbut, direttore artistico di Rockstar North, ha dichiarato:
“GTA III ha fissato il modello di come facciamo i giochi. Abbiamo imparato tantissimo da esso, ma soprattutto abbiamo capito quanto fosse difficile. Creare mondi con la densità di dettagli e contenuti che volevamo…”
Questa testimonianza conferma che la portata tecnica del progetto avrebbe reso quasi impossibile un porting su hardware più limitato come GameCube.
D’altra parte, nonostante l’assenza dei capitoli principali, i rapporti tra Rockstar e Nintendo non si interruppero. I primi GTA uscirono su Game Boy Color, mentre nel 2004 arrivò Grand Theft Auto Advance su GBA, ambientato nello stesso universo di GTA III ma con visuale dall’alto. Più avanti, su Wii, giunsero titoli come Bully: Scholarship Edition e Manhunt 2.
Ci sono quindi voluti vent’anni perché GTA III, Vice City e San Andreas arrivassero finalmente su una console Nintendo, con Grand Theft Auto: The Trilogy – The Definitive Edition (2021) per Switch.
Oggi, con l’arrivo della futura Switch 2, la situazione potrebbe cambiare ulteriormente. Take-Two Interactive, editore di Rockstar, ha già confermato che supporterà la nuova console Nintendo, pur senza annunciare titoli specifici. Le speculazioni sull’arrivo di GTA VI sono inevitabili: alcuni analisti ritengono che, con specifiche migliorate e strategie di ottimizzazione grafica, un porting potrebbe essere possibile. Tuttavia, al momento non ci sono conferme ufficiali.
Clicca qui per seguire eSports247.it su Google News