Football Manager 26 perde giocatori più in fretta di tutti: cosa sta succedendo?

A 30 giorni dal lancio FM26 registra la peggior tenuta di sempre: interfaccia, match engine e contenuti ridotti all’origine del crollo.

C’è un dato che più di qualsiasi discussione fotografata sui forum racconta cosa sta succedendo a Football Manager 26: a trenta giorni dal lancio, il numero di giocatori attivi è il più basso dell’intera storia moderna della serie. Peggio di FM16, FM17, FM18. Peggio di FM19 e FM20. Peggio anche di FM24, che allo stesso punto del ciclo di vita superava ampiamente le settantamila presenze contemporanee. FM26, invece, si è fermato poco sopra quota 51 mila.

Il dato va letto correttamente: non significa che oggi più persone giochino ai capitoli precedenti rispetto a FM26, significa che nessun altro Football Manager recente ha perso così tanti utenti nel primo mese. Il picco iniziale c’è stato, come sempre. Il problema è stato il dopo. Ed è proprio qui che il debutto dell’era Unity ha iniziato a mostrare crepe evidenti.

Un’interfaccia pensata per console che frena su PC

Il primo nodo riguarda l’interfaccia. Football Manager è, storicamente, un gioco da mouse e tastiera, costruito su velocità, efficienza e continui micro-accessi alle informazioni. FM26 sembra aver cambiato priorità. L’impostazione è chiaramente orientata anche all’uso con controller su console.

Sulla carta l’interfaccia appare più pulita e moderna. Nella pratica risulta più lenta, più frammentata, meno funzionale. Operazioni che prima richiedevano uno o due passaggi ora ne richiedono tre o quattro. Molti dati sono distribuiti su più schermate, spezzando il flusso. Anche dopo il primo grande aggiornamento, che ha migliorato performance e stabilità, la struttura resta la stessa ed è una struttura che su PC continua a non convincere una parte consistente dell’utenza.

Un mondo di gioco più ristretto di FM24

Passato l’effetto novità dei nuovi menu, emerge una sensazione diffusa: FM26 è meno profondo di FM24. Diversi strumenti che davano spessore gestionale sono stati ridimensionati, nascosti o eliminati.

Il Data Hub è meno incisivo, il Development Centre appare incompleto, alcune visualizzazioni avanzate – come mappe di passaggi, heatmap e strumenti di confronto – sono scomparse o diventate difficili da raggiungere. Anche piccoli elementi storici che contribuivano alla “memoria” delle carriere, come le Best XI o il peso narrativo del deadline day, risultano indeboliti.

A questo si aggiunge l’assenza, al lancio, di intere modalità: Create A Club, Challenge, Versus, Fantasy Draft e una gestione internazionale completa su desktop. Abitudini consolidate per migliaia di giocatori sono state improvvisamente sospese.

Il match engine tra ambizioni e problemi evidenti

Sulla carta, FM26 introduce il cambiamento tecnico più profondo mai visto nella serie: forme diverse in fase di possesso e non possesso, pressing più esplicito, rotazioni più articolate. Nei fatti, almeno per ora, l’esperienza sul campo non sempre restituisce questi progressi.

La fase difensiva appare spesso disordinata, con marcature che saltano in modo poco credibile e cutback concessi con eccessiva facilità. Le catene di pressing si spezzano senza una logica evidente, e alcuni gol sembrano più frutto di comportamenti erratici dell’intelligenza artificiale che di reali errori tattici.

La rimozione degli “shout” ha inoltre ridotto la sensazione di intervento diretto durante le partite. Il nuovo radar 2D non ha convinto tutti, mentre ritmi e highlight risultano più lenti. Il risultato è un match engine che può apparire gradevole visivamente, ma che spesso trasmette un senso di passività.

Bug, economia instabile e regen problematici (ma l’update potrà fare poco)

Il lancio (per altro slittato di un anno, dato che l’edizione 25 è saltata) non ha aiutato. Crash, freeze, sovrapposizioni grafiche, pulsanti non funzionanti. L’economia interna presenta evidenti squilibri, con richieste salariali improvvise e difficilmente giustificabili.

Anche il sistema dei regen è diventato un tema centrale: attributi fisici sproporzionati, combinazioni poco realistiche per alcuni ruoli, volti che hanno già generato una vasta produzione di meme. Sono tutti elementi che, sommati, hanno contribuito a raffreddare l’entusiasmo iniziale.

L’update in arrivo sulla versione pubblica nei prossimi giorni (si parlava dell’8 dicembre) migliorerà stabilità, prestazioni e diversi aspetti del match engine. È un segnale positivo, ma c’è un limite evidente a ciò che una patch può fare: non può ripensare da zero l’interfaccia. Non può restituire in poche settimane anni di stratificazione di modalità e strumenti. Non può, soprattutto, ricostruire in tempi brevi quel senso di “mondo completo” che molti giocatori continuano a ritrovare in FM24.

Perché in tanti stanno semplicemente tornando a FM24

Davanti alle difficoltà di FM26, la reazione più semplice è stata chiudere il gioco e tornare al capitolo precedente. FM24 è stabile, veloce, completo. Le skin funzionano, i database sono maturi, le carriere sono vive. È spesso in offerta ed è stato vissuto come l’ultimo Football Manager pienamente compiuto di una lunga era.

Il grafico dei trenta giorni è la traduzione numerica di questo comportamento collettivo: non un rifiuto totale di FM26, ma un ritorno in massa a ciò che già funziona.

Il problema per Sports Interactive non è aver sbagliato un lancio (può accadere). Il rischio reale è un altro: abituare una parte del pubblico all’idea che non sia più necessario acquistare Football Manager ogni anno.

Se FM24 viene percepito come “sufficiente” per tre o quattro stagioni, l’impatto si riflette su vendite, contenuti aggiuntivi, licenze e sull’intero ecosistema di creator che ruota attorno alla serie. FM26 doveva essere il grande inizio dell’era Unity. Per ora è diventato il capitolo con la peggior tenuta a un mese dal lancio dell’era moderna.


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