Che ci crediate o no, negli anni ‘70, Nintendo era ancora un’azienda conosciuta principalmente per la produzione di carte da gioco e giocattoli. Ma in seguito, con l’avanzare dell’industria videoludica e il successo di giochi arcade come Space Invaders, l’azienda giapponese iniziò ad esplorare un nuovo mercato: quello delle console domestiche. La prima vera prova di Nintendo nel mondo delle console domestiche si chiamava “Color TV-Game“, il dinosauro capostitipite di tutte le varie iterazioni Nintendo da quel momento in poi.
I tempi stavano velocemente maturando e il mercato delle console domestiche era in rapida crescita, con Atari che dominava il settore grazie a Pong e ai suoi numerosissimi cloni. Nintendo, vogliosa di far parte di in questo mondo, si decise di sviluppare la sua versione di un sistema di gioco casalingo, e grazie alla collaborazione con Mitsubishi Electronics e alla licenza ottenuta da Magnavox per la riproduzione del concept di Pong, nacque il “Color TV-Game 6“, lanciato ufficialmente nel 1977. Con il modico prezzo di 9.800 yen, decisamente inferiore rispetto ai concorrenti, Nintendo voleva fare breccia su un pubblico molto vasto di persone, senza far pagare troppo per l’innovazione appena creata. Il successo iniziale portò alla nascita di una vera e propria serie di console dedicate:
– Color TV-Game 6 (1977): Il primo modello offriva sei varianti del classico gioco di Pong, con alcune modifiche come la dimensione delle racchette e la presenza di ostacoli sullo schermo.
– Color TV-Game 15 (1977): Lanciato poco dopo il modello precedente, questa nuova iterazione offriva quindici varianti di gioco e controller separati per un’esperienza decisamente più comoda.
– Color TV-Game Racing 112 (1978): Ispirato al glorioso Speed Race di Taito, si tratta di una vera e propria rivoluzione della serie, con un gameplay incentrato sulle corse automobilistiche. Un’altra chicca è che il bundle includeva anche un volante e due pad per il multiplayer (…).
– Color TV-Game Block Kuzushi (1979): Basato sul concetto di Breakout di Atari, è stato uno dei primi progetti a cui contribuì Shigeru Miyamoto, la futura leggenda dell’industria videoludica che in seguito creerà capolavori come Super Mario, Donkey Kong, Zelda e tanti altri.
– Computer TV-Game (1980): L’ultimo modello della serie si basava sul gioco arcade Computer Othello, ed era di gran lunga l’iterazione più “sofisticata” sin dal suo primo lancio.
Le varie versioni del “Color TV-Game” erano composte da console dedicate (cioè prive di cartucce intercambiabili), ma il suo successo commerciale ottenuto in quei pochi anni dimostrò a Nintendo che l’industria videoludica aveva un enorme potenziale. La vendita di oltre tre milioni di unità consolidò la fiducia dell’azienda nel settore e spianò la strada al suo ingresso definitivo nel mondo delle console con il “Family Computer” (Famicom) nel 1983, il glorioso primo Nintendo 8 bit.
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