Sviluppato da Oxide Games e pubblicato da Xbox Game Studios, “Ara: History Untold” è un altro titolo che va ad occupare un posto nel non così affollato cassetto dei giochi di strategia, da tempo dominato dalla serie “Civilization” di Sid Meier. Il titolo, uscito qualche settimana fa, promette di offrire un’esperienza familiare agli appassionati del genere, in modo da non risultare eccessivamente spiazzante, ma con l’introduzione di qualche interessante novità.
In “Ara”, l’avventura ha inizio all’alba della civiltà umana, con una singola città e il compito di costruire un impero che attraversa secoli e millenni. Come ogni buon gioco di strategia che si rispetti, si dovranno gestire risorse come cibo, oro e legname, espandere i confini, e, inevitabilmente, entrare in conflitto con altre civiltà. Il gioco introduce un sistema di progressione, chiamato “Prestige“, che serve a valutare i successi nei singoli ambiti disponibili: militare, scientifico, religioso e culturale. L’obiettivo finale è ottenere il maggior “prestigio” entro la fine della partita, rendendo più dinamiche le strategie rispetto ai classici giochi di questo tipo, dove spesso si punta solo a una vittoria specifica.
Dal punto di vista grafico, “Ara” è un vero spettacolo. Il gioco permette di zoomare all’interno delle città per vedere piccoli dettagli, come persone che lavorano nei campi, ballano nelle strade o fuggono durante un assedio. Questo livello di dettaglio dà un senso di vita e scala al mondo, rendendo l’esperienza visiva particolarmente appagante e soprattutto ancora più immersiva.
Il sistema di costruzione delle città è ben progettato. Mentre la città cresce, si potranno scegliere regioni da rivendicare e suddividerle in zone specializzate. Ad esempio, creare distretti dedicati all’agricoltura o al commercio può portare a bonus di produzione, rendendo la pianificazione strategica essenziale per far prosperare l’impero. Le città finiscono per avere un aspetto organico e naturale, con campi, porti, distretti commerciali e grandi meraviglie del mondo, come le Piramidi o il London Eye.
Un altro elemento interessante è il modo in cui il gioco gestisce le civiltà che si trovano in difficoltà. Le civiltà che si trovano nella parte bassa della classifica del prestigio possono essere eliminate dopo ogni atto del gioco, il che introduce un livello di imprevedibilità incredibile che può rimescolare le dinamiche di una partita. Se non si vuole utilizzare questo tipo di meccanica, è possibile disattivarla, ma in realtà aggiunge una dimensione interessante al gioco, spingendo le civiltà in difficoltà a cercare nuove opportunità per risalire la china.
Ma non tutto ciò che luccica è oro. La diplomazia, ad esempio, è piuttosto scarna. I leader dei vari popoli hanno poco carattere e spesso sembrano ossessionati dalla guerra, anche quando non è nel loro interesse. Anche la fase di combattimento è piuttosto semplice: si basa principalmente sui numeri, con poche possibilità tattiche per sfruttare il terreno a tuo vantaggio o per adottare strategie più elaborate. Altri aspetti, come la religione, sembrano meno sviluppati rispetto a giochi concorrenti. Anche se è possibile inviare missionari per convertire altre città, gli effetti di queste azioni non sono visibili o particolarmente coinvolgenti. Simili critiche possono essere mosse al sistema di crafting, che permette di produrre oggetti per migliorare temporaneamente le città, ma diventa piuttosto macchinoso da gestire man mano che il gioco avanza.
“Ara: History Untold”, nel suo insieme, è un gioco visivamente splendido e piuttosto accessibile, particolarmente adatto a chi si avvicina al genere strategico per la prima volta. Per i veterani della strategia, però, potrebbe risultare un po’ leggero e privo di quella profondità che si trova in titoli come “Civilization”. Detto questo, con ulteriori espansioni e aggiornamenti, “Ara” ha il potenziale per evolversi in un gioco più complesso e soddisfacente ma, per adesso, rimane un’esperienza divertente e ben realizzata, ma più simile ad un libro illustrato che a un tomo di storia.
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