A Natale regala un videogame: consigli per gli acquisti per chi è estraneo a questo sconfinato mondo

Regalare un videogame è come regalare un libro: o conosci perfettamente i gusti della persona a cui regalarlo o è meglio cercare altro. Ecco dunque una piccola guida ai migliori videogame usciti nel 2025 che vi consenta di scegliere quello più adatto per la persona che amate.

Fare regali è un piacere soprattutto per chi dona, nulla infatti è pari all’espressione di gioia mista a sorpresa che il destinatario assume nel momento in cui spacchetta il proprio cadeau e scopre che in quel contenitore di carta si trova esattamente la cosa che desiderava ricevere.

Il problema? Non è facile indovinare il regalo per una persona che si conosce poco e nemmeno per chi si conosce abbastanza bene ma è appassionato a qualcosa di cui a noi interessa poco o nulla. Conoscere superficialmente le passioni e gli hobby di qualcuno non basta per fare il regalo giusto, bisogna approfondire l’argomento sia con la persona a cui si vuole fare il regalo (la via più semplice sarebbe chiederlo direttamente) sia in maniera autonoma.

Chiedere non è certo la maniera più elegante e soddisfacente, toglie il piacere di indovinare il regalo giusto, il gusto di fare la sorpresa e svuota di significato tutto ciò che il regalo vuole ribadire: non si tratta di consegnare un oggetto a qualcuno per convenzione, ma di fargli capire che è al centro dei nostri pensieri, che gli si vuole regalare qualche momento di gioia e che lo si conosce a fondo.

Un compito che può sembrare semplice ma che è al contrario piuttosto arduo, soprattutto quando a separare donatore e ricevente sono una o più generazioni, cosa che potrebbe far sembrare gli interessi dell’altro come qualcosa di incomprensibile al pari di una lingua straniera ascoltata per la prima volta.

Regalare un videogame è una buona idea solo se si conoscono i gusti

Sono passati ormai i tempi in cui si pensava che i videogame fossero solo giochini per bambini e con maggiore fatica si sta cercando di abbattere lo stigma secondo cui l’impegnarsi con regolarità all’attività videoludica sia pericoloso. Tra i luoghi comuni più frequenti ci sono la presunta azione dannosa per i neuroni (più studi dimostrano che alcuni videogame hanno l’effetto contrario, ritardando l’invecchiamento del cervello) e quella che stimolerebbero la violenza.

L’argomento è stato trattato più volte, senza dati specifici e con superficialità, in televisione e questo potrebbe spaventare più di qualcuno. Per fortuna i genitori di oggi sono persone che più o meno hanno avuto contatto con il medium in questione e sono consapevoli che si tratta solo di strumentalizzazioni volte a distogliere l’interesse pubblico dai veri problemi.

La mente più aperta verso i videogame, apre alla possibilità che siano i genitori stessi che decidano di regalarli ai propri figli. Qui sorge il problema, perché non tutti i gamer amano gli stessi giochi ed il mercato è diventato così ricco e sfaccettato da rendere complesso anche solo capire cosa si sta acquistando.

E no, non va bene nemmeno chiedere al commesso. Un addetto alla vendita può sapere cosa va per la maggiore – ciò che è più venduto – ma non conoscendo la persona a cui si vuole fare il regalo non può entrare nello specifico e dunque si limiterà a suggerire qualcosa di appena uscito o di moda, il che potrebbe essere un grosso problema.

Pensate adesso al mondo dei libri, ce ne sono di tutti i generi e ciascun lettore ha le proprie preferenze, se regalaste un best seller come Twilight ad un lettore di Tolkien (a me è capitato un Natale di ricevere un libro di Fabio Volo) probabilmente diventerebbe materiale per un falò già a capodanno.

I migliori videogame del 2025 da regalare per Natale

A questo punto potreste chiedervi che valenza abbia questa lista e ci tengo a precisare che non può sostituire la conoscenza del destinatario, ma può comunque darvi una prima infarinatura su ciò che di bello è uscito nel 2025 e potrebbe dunque incuriosire quantomeno l’appassionato videoludico a cui volete fare un dono.

  • Clair Obscur: Expedition 33
    Ci troviamo di fronte alla più grande sorpresa dell’anno. Si tratta di un videogame sviluppato dalla softwarehouse francese Sandfall che è riuscito nell’intento di far tornare di moda i jrpg a turni attraverso un sistema di combattimento innovativo e una storia profonda ed emozionante. Non è solamente un videogame, è un racconto intimo che parla all’animo di chi lo gioca, capace di imprimersi a fuoco nella mente di chi lo gioca, spingendolo a riflettere esattamente come fanno libri, film e serie tv di altissimo livello. Adatto sia a chi ama i giochi di ruolo, sia a chi brama immergersi in mondi fantastici e in storie profonde.
  • Splitfiction
    Prodotto adatto a grandi e piccini (ma non troppo). Il concept è il medesimo di It Takes Two (videogame premiato come miglior gioco dell’anno nel 2021): due giocatori devono collaborare nella risoluzione di puzzle ambientali per arrivare al livello successivo, la cosa bella è che ogni sezione ha uno stile grafico e fa parte di un genere videoludico completamente differente. Si passa dal racing game, al platform, dallo sparatutto a gdr, dall’hack and slash all’action. Adatto agli amanti dei giochi arcade, dei platform e dei cooperativi.
  • Blueprince
    Altro indie di grande spessore, Blue Prince è un puzzle game atipico. Il giocatore è chiamato ad attraversare il maniero dello zio appena deceduto allo scopo di ottenere l’eredità che gli ha lasciato. L’elemento innovativo? Si possono percorrere solo 50 passi in ogni run ed ogni volta che si esauriscono o che si finisce in un vicolo cieco bisogna ricominciare tutto a capo. Ogni partita sarà differente, dato che le stanze si generano in maniera procedurale e non si può fare affidamento sulla memoria. Adatto agli amanti di dei rompicapo non necessariamente videoludici.
  • Hollow Knight Silksong
    Gioco che ha letteralmente rotto tutto alla sua uscita lo scorso settembre. Si tratta di un metroidvania, ossia un gioco che mescola elementi platform ad altri da action all’interno di un mondo di gioco completamente in 2D. La particolarità – già presente nel primo capitolo della saga – è che aggiunge alla formula classica anche delle caratteristiche tipiche dei Soul (genere di videogame molto in voga da 10 anni a questa parte). Impegnativo e sublime esteticamente, si tratta di un gioco adatto a chi ama la sfida ed ha una buona esperienza.
  • ARC Raiders
    In questo caso consigliamo un gioco competitivo che può essere giocato sia in single player che in multiplayer, rigorosamente online. Lo scopo è quello di affrontare missioni di recupero oggetti all’interno di una mappa di gioco in cui ci sono nemici sia umani che guidati dall’AI. La particolarità è che una volta perso uno scontro si verrà estromessi dalla partita e si perderanno equipaggiamento e oggetti recuperati durante la run. Adatto a chi è alla ricerca di una sfida competitiva in multiplayer e a chi ama come genere gli fps.

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