Il Prototipo Dolphin: il fascino nascosto della primissima Nintendo GameCube (in legno)

La storia del primo prototipo della Nintendo GameCube: era in legno e non funzionava, ma ha riscosso l’interesse dei fan.

Nonostante la Nintendo GameCube non abbia brillato in termini di vendite nella sesta generazione di console, è riuscita a conquistare un gruppo fedele di appassionati, grazie a un catalogo di giochi esclusivi di altissimo livello (a ben pensarci, è quello che accade a tutte le console Nintendo – sebbene il più delle volte i risultati in termini di vendite sono decisamente migliori del caso GameCube).

Recentemente, sono emerse immagini inedite del prototipo iniziale della console, noto come “Dolphin” prima che venisse battezzata ufficialmente con il nome con cui verrà in seguito ricordata, GameCube. Questo ritrovamento non è solo un pezzo di storia videoludica, ma evidenzia anche le caratteristiche uniche di questo modello, che era realizzato in legno e privo di connessioni audio/video e alimentazione, rendendolo un prototipo non operativo.

Nintendo avviò lo sviluppo del successore del Nintendo 64 nel 1998, con il progetto inizialmente conosciuto con il nome in codice Dolphin. La macchina fu presentata ufficialmente nel 1999 durante una conferenza stampa all’E3. Nel video di quell’evento, si può vedere Howard Lincoln, all’epoca presidente di Nintendo of America, mentre annuncia per la prima volta Dolphin (di seguito un video a caso tratto dall’E3 di quell’anno, giusto per darvi qualche feel legata all’evento).

Quest’anno, il sito Console Variations ha avuto accesso a uno di questi prototipi, considerato la prima GameCube mai costruita. Tuttavia, come accennato, il prototipo era non funzionale poiché mancava delle connessioni necessarie per alimentazione e uscita video.

In un post sul sito, non viene rivelato il proprietario di questo prezioso pezzo di storia, ma è evidente che vi sono notevoli differenze rispetto alla versione finale della console. Tra le più evidenti: il coperchio del lettore mini-DVD era bianco con il logo “Dolphin” invece del logo nero della GameCube, il LED di stato aveva una forma rettangolare più piccola e le porte dei controller erano invertite. Inoltre, le slot delle Memory Card erano incassate nel telaio e l’intera struttura, realizzata in legno, risultava molto più pesante rispetto alla versione in plastica.

Nonostante all’interno della console ci fossero alcuni cablaggi e schede madri, il proprietario non ha permesso che fossero fotografati. Questi componenti probabilmente servivano solo a dare agli ingegneri un’idea delle dimensioni e della disposizione interna. Si suppone che questo prototipo fosse destinato principalmente a scopi dimostrativi, per essere presentato ai dirigenti e agli azionisti dell’azienda.

In sintesi, il primo prototipo della GameCube non era pensato per essere una console funzionante, ma piuttosto una replica a grandezza naturale da utilizzare in presentazioni aziendali nelle fasi iniziali dello sviluppo. Questa scoperta rappresenta un importante tassello nella storia dei videogiochi.

Prima di questo ritrovamento, si sapeva ben poco del prototipo Dolphin. Erano disponibili solo due immagini di bassa qualità, una delle quali scattata negli uffici di Rare nel Regno Unito, dove il prototipo era esposto in una vetrina insieme ad altre console e giochi Nintendo.

Considerando il rapporto stretto tra Nintendo e Rare negli anni ’90 e 2000, è comprensibile che la compagnia avesse in possesso uno di questi prototipi, fornito da Nintendo per aiutare lo sviluppo di titoli come Star Fox Adventures. Questo oggetto raro è paragonabile alla leggendaria GameCube rosa, mai commercializzata, ma solo mostrata nella presentazione iniziale della console. Ma di questa storia magari parleremo in un’altra occasione.


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