Nel corso degli anni, Nintendo è stata più volte al centro di polemiche riguardanti presunti plagi nelle colonne sonore dei suoi giochi. Alcune delle melodie più famose create per i giochi Nintendo sembrano, infatti, somigliare a brani già esistenti. Tra gli esempi più noti ci sono l’”Overworld Theme” di “Super Mario World”, che presenta similitudini con “Green Green” dei The New Christy Minstrels, e il “Fairy Fountain Theme” di “The Legend of Zelda“, che ricorda “Morning Glory” di Tatsuro Yamashita. Tuttavia, una delle accuse di plagio più curiose riguarda un titolo relativamente sconosciuto: “Mario Artist: Paint Studio“.
Mario Artist: Paint Studio è un gioco poco conosciuto al di fuori del Giappone, uscito nel 1999 per il 64DD, una periferica per il Nintendo 64 che non ha mai visto una distribuzione globale (uscì solo in Giappone) e che serviva ad utilizzare speciali cartucce da 64 MB. Questo gioco, sviluppato dai britannici di Software Creations, è considerato una sorta di sequel spirituale di Mario Paint, offrendo ai giocatori la possibilità di esplorare mondi 3D e creare disegni 2D. Ma ciò che ha fatto parlare di Mario Artist: Paint Studio non sono tanto le sue meccaniche di gioco, quanto una controversia musicale un po’ piccante.
Secondo l’account X No Context Super Mario, uno dei brani della colonna sonora del gioco sarebbe molto simile a “Cartoon Time“, un pezzo tratto dal film erotico d’animazione “Heavy Traffic” di Ralph Bakshi, uscito nel 1973 (video in calce). Ascoltando entrambi i brani, la somiglianza appare evidente, sollevando il sospetto che qualcuno all’interno del team di Software Creations fosse un fan delle opere di Bakshi (o di qualche altra pratica solitaria), inclusa la colonna sonora del film. La questione diventa ancora più interessante se si considera la composizione della colonna sonora di Mario Artist: Paint Studio. Quest’ultima, infatti, nacque dalla collaborazione tra Chris Jojo, Martin Goodall e Suddi Raval di Software Creations, sotto la supervisione di Kazumi Totaka di Nintendo. Totaka è un compositore di grande talento, noto per aver lavorato a numerosi giochi di successo per la compagnia giapponese, tuttavia, non è chiaro chi, tra i compositori coinvolti, sia effettivamente responsabile del brano incriminato.
La testata Time Extension ha cercato di fare luce sulla vicenda, contattando i tre musicisti britannici coinvolti nel progetto. Raval e Goodall hanno risposto, spiegando che il loro lavoro fu ampiamente modificato da Totaka e, quindi, non sono stati in grado di confermare o negare il coinvolgimento nella creazione del brano in questione. Chris Jojo, invece, non ha fornito alcuna risposta, lasciando aperta la possibilità che possa essere stato proprio lui a ispirarsi a “Cartoon Time”. E infine, esiste anche l’ipotesi che il brano possa essere stato prodotto direttamente in Giappone, sotto l’influenza di Totaka. Dopotutto, il lavoro di composizione e arrangiamento musicale è spesso un processo collaborativo, dove le idee possono essere modificate e adattate in modo significativo da diversi artisti ma, in assenza di dichiarazioni ufficiali o prove definitive, è difficile stabilire con certezza l’origine del brano.
Il caso di Mario Artist: Paint Studio rappresenta solo una delle molteplici controversie che circondano le colonne sonore dei giochi Nintendo. L’accusa di plagio legata a un film d’animazione per adulti degli anni ’70 aggiunge un ulteriore strato di complessità e curiosità a una storia già di per sé interessante. In un’industria creativa come quella dei videogiochi, dove l’ispirazione può provenire dalle fonti più disparate, il confine tra omaggio e plagio può diventare estremamente sottile.
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