Tony Hawk, quanto ha guadagnato lo skater con il videogioco a suo nome?

Tony Hawk è sinonimo di skate, anche grazie ad un videogioco che ha venduto milioni di copie nel corso degli anni. Ma quanto ha guadagnato da questa operazione?

L’ultimo videogioco della saga che porta il suo nome è uscito nel 2020, il primo nel 1998. Nell’arco di 22 anni il suo nome è così divenuto sinonimo di un’intera disciplina.

Parliamo di Tony Hawk, ex skater professionista che ha dato il nome alla saga iniziata con Tony Hawk’s Pro Skater.

Una saga che ha fatto sì che Tony Hawk divenisse famoso in tutto il mondo, che ha portato molti giovanissimi ad approcciarsi allo skating e che ha portato una valanga di soldi ad Activision, la compagnia che dagli albori pubblica il videogioco (sviluppato nell’arco del tempo da Neversoft, Vicarious Visions e Robomondo): bisogna pensare che al 2004 il brand Tony Hawk’s era riuscito a far incassare circa 715 milioni di dollari. Chissà a che cifre siamo arrivati, vent’anni dopo (sicuramente sarà stato sfondato il miliardo di dollari).

Ma quanto ha guadagnato Tany Hawk da questa fortunata operazione videoludica?

Tony Hawk’s Pro Skater, una saga da un miliardo di dollari: quanti ne sono entrati in tasca allo skater?

Ve lo anticipiamo: considerando quanto la saga ha fatto fatturare Activision, si tratta di briciole, ma tutto sommato briciole ben gradite, giacché lo skater di San Diego si è limitato a prestare il proprio nome.

In un intervento in un podcast statunitense (di cui riportiamo il video in coda), Tony Hawk ha raccontato:

Quando è stato rilasciato il quarto gioco, il mio contatto principale in Activision mi ha chiesto di pranzare con lui a Los Angeles, un giorno che ero lì. Mi ha detto: “Ecco cosa sta succedendo. Stiamo per rilasciare il quarto gioco. Gli ultimi tre sono ancora tra i primi dieci nelle vendite. Uno di questi sta per entrare in una modalità classica, il che significa che viene venduto a un certo prezzo, ma in volumi molto più alti”. Poi mi ha dato un assegno di quattro milioni di dollari. Non ricordo se era una royalty annuale o cos’altro. Non voglio sminuire la cosa, ma quel momento ha cambiato la mia vita. Il videogioco ha cambiato la mia vita.

Considerando che il quarto capitolo è del 2002, chissà quanto ancora può essere entrato in tasca all’ex skater che – ricordiamo – possiede anche una casa cinematografica (con la quale ha realizzato una trilogia di prodotti audiovisivi in cui illustrava alcune tecniche per realizzare alcuni dei trick da lui stesso inventati).


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