UFL cresce in silenzio, a che punto è l’evoluzione di calcistico che tutti speravano fosse l’ “EA Sport FC Killer”

Quando è stato presentato ha guadagnato immediatamente l’attenzione di tutto il mondo videoludico, diventando faro di speranza per gli appassionati di simulazioni calcistiche. Aspettative che l’hanno fatto etichettare immediatamente come esperimento fallito, ma è davvero così o UFL potrà diventare in futuro una valida alternativa ai giganti del settore?

A partire dalla metà degli anni ’90 e fino ai primi anni dell’attuale millennio, le simulazioni calcistiche hanno rappresentato un settore florido per l’industria videoludica, al punto da spingere tanti a cercare di mettere il bastone tra le ruote a FIFA di EA e Pes di Konami, con risultati poco lusinghieri.

Alla fine Konami e EA hanno dato vita ad un duopolio che va avanti fino ad oggi, anche se in una forma completamente differente. La decisione della software house nipponica di abbandonare il classico modello retail per abbracciare quella free to play ha di fatto allontanato i due contendenti, lasciando a quella canadese un dominio incontrastato.

La prima versione di efootbal era gravata da un netcode instabile e si presentava ben al di sotto della qualità raggiunta da Pes 2021 (ultimo prodotto in versione standard), spingendo tantissimi fan della saga a rimanere fedeli a quella versione o a cercare nuovi stimoli sui titoli della concorrenza.

In questi anni il calcistico di Konami ha fatto enormi passi avanti lato gameplay e la versione di quest’anno è divertente da giocare e sempre più vicina a quella tipologia di gameplay che ha da sempre caratterizzato la serie rendendola un’alternativa valida a FIFA. Tuttavia la scarsità di licenze e la poca varietà di modalità disponibili rendono preferibile ancora oggi il titolo EA.

Tuttavia EA Sport FC continua a tirarsi dietro dei problemi strutturali che da anni funestano il gioco. Ogni anno il team di sviluppo promette gameplay affinato e più realistico ma la verità è che al netto di qualche animazione migliorata l’esperienza è sempre uguale a se stessa.

Qualcosa comincia a muoversi

Gli appassionati di simulazione calcistica hanno cominciato a sperare che la vera evoluzione di questo genere possa arrivare dall’esterno, da team che sfruttano questa fase di impasse dei colossi del genere per emergere. Una prospettiva utopica fino a qualche anno fa, ma che adesso comincia a sembrare più concreta.

Nel 2024 è uscito UFL – calcistico simulativo free to play – quest’anno è uscito l’arcade Rematch che permette di giocare partite 5 vs 5, in fase di sviluppo c’è Goals (di cui al momento si è potuta provare solo una versione Alpha) ed il prossimo anno accoglieremo, non senza qualche remora, il ritorno di FIFA prodotto da Netflix.

Com’è oggi UFL ad un anno dal lancio

Chiaramente Rematch è un gioco che punta ad un target differente e sebbene si tratti di un esperimento interessante anche per gli appassionati di simulazioni calcistiche, non può competere con i giganti del settore e imporsi come nuova stella polare del genere di riferimento.

UFL invece punta proprio a diventare un’alternativa a eFootball e EA Sport FC, ma al lancio era un gioco decisamente carente dal punto di vista del gameplay e della rifinitura delle dinamiche di gioco. Per quanto l’hype avesse spinto in alto l’asticella delle aspettative, era logico aspettarsi che nella sua versione iniziale il gioco non fosse in grado di raggiungere i livelli dei suoi “avversari” sul mercato.

Questo genere di giochi necessita di esperienza e feedback continui da parte della community per crescere e limare le imperfezioni. Basti pensare alle criticità che ancora oggi si portano dietro eFootball e EA Sports FC nonostante l’esperienza dei team di sviluppo. Con il titolo Konami inoltre condivide la difficoltà di rendere l’esperienza fluida per tutti non potendo contare sulla stabilità di sistemi chiusi come i single player.

A questo si aggiungerà in seguito il problema di equiparare le prestazioni del gioco su ogni tipologia di macchina su cui dovrà girare. Per questa ragione il team di sviluppo cipriota sta posticipando l’uscita del titolo su PC – settore in cui bisogna ottimizzare il software per decine e decine di configurazioni hardware differenti.

Timidi passi avanti e tanto lavoro davanti

I passi in avanti ci sono stati, soprattutto per quanto riguarda la stabilità del netcode: adesso è possibile fare più partite in rapida sequenza senza notare scatti o balbettii nella fluidità delle immagini. Qualche timido miglioramento è stato fatto nelle animazioni e nell’AI avversaria, mentre rimane carente la fase difensiva (gli attaccanti più forti sono semplicemente inarrestabili).

Funziona bene la fase offensiva, i movimenti degli attaccanti palla al piede sono credibili, è divertente dribblare e cercare la conclusione, ma bisogna ancora lavorare sulla fisica della palla e depotenziare “O tir a giro” di insignana memoria che continua ad essere un’arma letale a disposizione di qualsiasi calciatore virtuale, anche per il miglior portiere.

Nonostante delle ingenuità imputabili a scarsa esperienza, UFL è oggi un calcistico con cui ci si può divertire con un amico o da soli per un periodo di tempo limitato in cui si ha voglia di calcio giocato e si è stanchi di sborsare 70 euro all’anno per EA Sports FC. Farsi un giro di giostra ne varrà la pena, ma alla lunga risulta ancora preferibile eFootball, sia come gameplay che per le modalità di gioco.

La recente aggiunta di una modalità simile a Squad Battles permette agli amanti del PVE di divertirsi a costruire la propria squadra dei sogni, ma è troppo poco e troppo derivativo per consentire ad UFL di emergere come valida alternativa. Se il team cipriota continuerà a lavorare sul perfezionamento delle dinamiche di gioco e troverà una chiave per rendersi originale rispetto alla concorrenza, tra qualche anno potremo avere per le mani il vero “EA sport FC killer”, ma per il momento la distanza è troppa.


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