Dopo un 2025 segnato da polemiche per apertura totale alle pubblicazioni multipiattaforma e aumenti corposi dei costi del Game Pass, Microsoft prepara un’annata che potrebbe riportare gioia agli utenti Xbox, non solo per la qualità e la quantità dei videogame in uscita ma anche per qualche possibile sorpresa hardware.
In casa Microsoft il 2025 è stato un anno ricco di soddisfazioni economiche ma anche di cambiamento di strategia e di scontro con la propria community. I dati hanno confermato che la strategia di aprire alla pubblicazione multipiattaforma è vincente per quanto riguarda i ricavi – i titoli pubblicati su Playstation e Switch hanno ottenuto ottimi risultati – e che il servizio in abbonamento Game Pass è un modello di business sostenibile e remunerativo.
Per l’azienda l’aver abbandonato il modello basato sulla vendita degli hardware è stata una naturale conseguenza di una strategia che puntava in questa direzione sin dall’inizio ma che si è sviluppata in modo differente da quanto ci si attendeva ad inizio generazione. Il rendere centrale il Game Pass doveva essere una strategia atta anche a vendere più console, convincendo i gamer a preferire un modello economicamente più vantaggioso, ma tale intento non è andato in porto.
Ad impedire che Game Pass diventasse una killer application per la vendita delle console ci sono stati diverse ragioni. In primo luogo sono mancate le esclusive di peso fino alla fine del 2024 (quindi per i primi 4 anni di questa generazione), in secondo luogo è stata sottovalutata l’abitudine degli utenti a preferire il possesso delle singole IP invece della semplice fruizione in abbonamento.
In ultima analisi non è stata considerata l’importanza del mercato fisico, il quale ancora oggi consente con la compravendita delle copie un risparmio maggiore rispetto al servizio in abbonamento. Ciò non significa che il Game Pass sia un fallimento, anzi i dati rivelano che praticamente ogni possessore della Xbox ha smesso di acquistare i giochi.
Nessuna esclusiva e costi raddoppiati hanno sancito il disamoramento dei fan Xbox
Se è vero che le mosse commerciali di Microsoft si sono rivelate profittevoli dal punto di vista meramente economico e aziendale, non si può negare che questo cambio di rotta abbia avuto un’influenza negativa sulla percezione che il pubblico ha di Xbox come brand. Già la decisione di concedere ogni produzione first party alla concorrenza aveva infastidito la fanbase storica, ma il colpo di grazia è giunto con la politica prezzi del Game Pass.
Poche settimane fa Microsoft ha presentato un corposo aumento di prezzo dei tier di abbonamento, portando dai 18 euro ai 27 euro il costo di quello che permette di giocare i titoli al day one. Di fatto se prima il Game Pass costituiva un’alternativa conveniente all’acquisto dei singoli giochi, adesso conviene attendere qualche mese per pagare allo stesso prezzo dei giochi che rimarranno sempre in possesso o che possono essere rivenduti una volta finiti.
In più la decisione di applicare l’aumento di prezzo solo agli utenti Xbox ha chiarito una volta per tutte una preferenza per la diffusione sul mercato PC. Il PC Game Pass ancora oggi permette di avere tutta la libreria, compresi i giochi al day one, con una spesa mensile pari a 16 euro. Impossibile non pensare che questo costituisca un abbandono dell’utenza che ha permesso a Microsoft di diffondere il brand Xbox.
Il 2026 può essere l’anno del riscatto di Xbox?
Quanto accaduto negli ultimi mesi rappresenta un nuovo corso per Microsoft nell’industria gaming e non la fine del brand Xbox. Finché i risultati commerciali daranno ragione al colosso di Redmond, la salute della divisione gaming sarà ottimale e non è escluso che sul lungo termine questo si traduca in una posizione ancora più dominante sul mercato.
Il prossimo anno potrebbe essere cruciale per i destini degli Xbox Game Studios, sia perché è prevista l’uscita di IP importanti (dal Day one su tutte le piattaforme?) sia perché il 2026 è l’anno in cui si celebra il 25° anniversario del brand. A tal proposito Phil Spencer ha dichiarato che ci saranno delle sorprese per celebrare il traguardo raggiunto, il che può tradursi nello shadow drop di giochi non ancora annunciati ma anche nell’annuncio dell’arrivo della prossima console prima del previsto.
Un hardware di nuova generazione che esce con largo anticipo sulla concorrenza potrebbe rivelarsi una mossa azzeccata, in grado di spingere gli appassionati a compiere il salto dalle altre console a quella Microsoft per poter godere di giochi multipiattaforma nella loro migliore versione e perché no anche di alcune esclusive (magari temporali).
In attesa di capire quali saranno le sorprese promesse dal colosso tech, il 2026 di Xbox si preannuncia già ricco: Fable e Gears of War E- Day sono previsti in esclusiva console (in realtà si vocifera che possano uscire anche su PS5, ma non è mai stato confermato), a questi si aggiungono Forza Horizon 6 e Halo: Campaign Evolved che invece usciranno sin dal day one anche su PS5.
A questi titoli potrebbero aggiungersi altri annunciati in sviluppo da tempo come ad esempio Clockwork Revolution di InXile, Project Mara di Ninja Theory, Grounded 2 di Obsidian e State of Decay 3 di Undead Labs. Più difficile invece che si verifichi l’uscita di The Elder Scrolls VI, anche se non è da escludere che possa essere rivelato il suo gameplay e una possibile data d’uscita fissata per il 2027.
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