Bradley the Badger, la lettera d’amore al mondo dei videogiochi in puro stile italiano

Bradley the Badger ha il potenziale per essere la prima vera perla videoludica totalmente italiana: un progetto ispiratissimo che punta su meccaniche platform per raccontare con una lente satirica il mondo dei videogame e quello dell’industria in cui si trova.

Prima di venire assalito, va detto che in Italia qualcosa di veramente eccellente è stato già prodotto, basti pensare al curriculum di Milestone – software house di Milano – che ha all’attivo giochi di primissimo livello come Ride e MotoGP, SuperCross, MonsterJam e il promettente ma ancora non rilasciato Screamer.

Impossibile non citare nel novero delle eccellenze italiane anche Kunos Simulazioni, l’azienda romana che sta dietro al simulatore di guida automobilistica più realistico sul mercato, quell’Assetto Corsa che a breve riceverà il secondo capitolo (Assetto Corsa Evo) e che ha ridimensionato le pretese simulative del resto dei giochi di auto.

Ma al di là del genere automobilistico in questi anni sono uscite solo alcune produzioni indie riuscite e di respiro internazionale come Vampire Survivors (sviluppato da un unica persona) e altre belle nelle intenzioni ma incapaci di raggiungere i livelli qualitativi di produzioni estere. Penso ad esempio ad Enotria, a Remothered e a Baldo.

Si è vero, tecnicamente anche Mario + Rabbids Kingdom Battle è stato sviluppato qui in Italia, ma si trattava di un progetto internazionale dietro il quale c’era Ubisoft e la collaborazione con Nintendo. Pochino per un Paese che da sempre eccelle nelle creatività, per uno dei primi ad abbracciare la rivoluzione tecnologica (va ricordato che la Olivetti è stata a lungo apicale nell’industria informatica).

Perché l’Italia si trova indietro rispetto a USA e gran parte dell’Europa

La mancanza di una grande tradizione videoludica dalle nostre parti è legato ad un’assenza prolungata di investimenti in questo settore. In Italia c’è stata a lungo diffidenza da parte degli imprenditori nello spendere in questa industria e a questo va aggiunta una totale miopia del governo nel favorire la crescita del settore.

Se in Francia ci sono finanziamenti sin dagli anni ’90 e in altri Paesi come Germania, Gran Bretagna, Polonia, Repubblica Ceca sono arrivate sovvenzioni simili all’inizio degli anni 2000, in Italia qualcosa si è mosso solo negli ultimi 10 anni, ma si tratta di agevolazioni che difficilmente possono aiutare a creare qualcosa ad alto budget.

I giovani creativi nostrani sono dunque costretti ad emigrare all’estero per trovare spazio in software house più grandi oppure a produrre giochi a basso budget. Per fortuna da un 15 anni a questa parte c’è stato un crescente interesse per le produzioni indipendenti minori e l’evoluzione della tecnologia ha permesso anche un abbassamento dei costi di sviluppo che permette a chiunque abbia idee e know-how di provare ad emergere.

Non è un caso se nell’ultimo decennio si è cominciato ad intravedere qualche progetto in grado di guadagnare quantomeno l’attenzione mediatica italiana ed estera come i titolo sopra citati.

Bradley the Badger è una lettera d’amore al mondo videoludico con un filtro tutto nostrano

Il frutto della concatenazione di tutti questi fattori è proprio Bradley the Badger, primo titolo sviluppato dalla neonata Day 4 Night, team di sviluppo formato da Davide Soliani – la mente dietro Mario + Rabbids Kingdom Battle – e Christian Cantamessa, lead designer e sceneggiatore impegnato nello sviluppo tra gli altri di Red Dead Redemption, Grand Theft Auto: San Andreas, La Terra di Mezzo: L’ombra di Mordor, il primo capitolo della trilogia reboot di Tomb Raider e l’ormai defunto reboot di Perfect Dark.

Presentato con un ispirato e divertente trailer durante i TGA 2025, l’opera prima di Day 4 Night ci porta nel mondo fantasy in decadimento di DreamWoods, nei panni di Bradley, un eroe dalle sembianze di un tasso antropomorfizzato che si trova immediatamente catapultato in una situazione distopica e dovrà affrontare sezioni platform, enigmi ambientali e combattimenti all’arma bianca per cercare di capire cos’è successo e come può salvare tutto ciò che ama.

L’avventura di Bradley altro non è che una metafora dell’industria videoludica moderna, un mondo brutale e spietato in cui tutte le idee sembrano essere pallide imitazioni di quelle classiche ed in cui si fatica a trovare una scintilla, un barlume di luce per percorrere una strada che conduca ad un nuovo futuro luminoso.

Ludicamente l’incedere ricorda quello di giochi come It Takes Two e SplitFiction, ossia un vagabondare tramite scenari diversi che altro non sono che citazioni di videogame famosi e amati, con un conseguente cambio di ritmo e di genere videoludico. Il tutto viene arricchito da una formula narrativa satirica, un modo divertente per prendersi gioco di dinamiche tipiche dei giochi e abitudini comuni ai giocatori.

Questo basterebbe per rendere assolutamente interessante la produzione di Day 4 Night, ma va aggiunto anche che il design del protagonista e la realizzazione del mondo di gioco sono azzeccatissimi e questo rende Bradley the Badger una potenziale sorpresa a livello globale, un possibile candidato a ruolo di indie dell’anno e un’apripista per un movimento come quello italiano che potrebbe avere molto da dire nel futuro dell’industria videoludica.


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