Tanti auguri “Doom”! | Un viaggio a ritroso nell’inferno dei videogiochi di 30 anni fa

Nel turbolento panorama dei videogiochi degli anni ’90, c’è un titolo che ha segnato un’epoca, una pietra miliare che ha gettato le basi per una rivoluzione nel mondo degli sparatutto in prima persona. Stiamo parlando di “Doom“, il leggendario gioco creato da id Software e rilasciato nel 1993. Ma adesso, lasciatevi trasportare in un viaggio nostalgico, iniziato esattamente trent’anni fa, attraverso l’oscuro e demoniaco universo di Doom.
Nel 1993, i videogiochi stavano ancora cercando la loro vera identità nel mondo dell’intrattenimento. Le console stavano guadagnando popolarità, ma i PC stavano gradualmente emergendo come piattaforma del futuro. Ed è proprio in quel periodo che Doom fece capolino, esattamente il 10 dicembre del 1993, sfondando le porte dell’inferno e portando con sé un’esperienza di gioco che sarebbe diventata un punto di riferimento.
Doom è stato creato da John Carmack e John Romero, le menti dietro id Software, e pubblicato da GT Interactive. Il gioco mise i giocatori nei panni di un marine spaziale solitario, il “Doomguy“, impegnato nella lotta contro orde demoniache che avevano invaso una colonia su Marte. Il gioco è stato progettato per essere giocato in un ambiente tridimensionale, un concetto relativamente nuovo all’epoca, e questo è stato uno dei fattori chiave del suo successo. La sensazione di libertà di movimento, il ritmo veloce e la brutalità degli scontri hanno reso Doom un’esperienza senza precedenti. I giocatori potevano esplorare labirinti oscuri e intricati, affrontare una varietà di nemici demoniaci e godersi un arsenale di armi che includeva il mitico fucile a pompa, la mitragliatrice e il lanciarazzi. Non c’era nulla di simile a Doom all’epoca, e ancora oggi il suo impatto può essere riscontrato in molti dei moderni sparatutto in prima persona.
Una delle caratteristiche distintive di Doom era la sua atmosfera. Il gioco è noto per il suo uso magistrale della luce e dell’oscurità (a parte Doom 3…), creando un’atmosfera inquietante e spaventosa. Le sale deserte e buie della stazione su Marte facevano sentire i giocatori come se fossero intrappolati in un incubo. Gli spari riecheggiavano nei corridoi mentre creature demoniache saltavano fuori dalle ombre, creando momenti di autentica tensione.
La colonna sonora di Doom, composta da Robert Prince, è diventata altrettanto iconica. Le tracce metalliche e ossessive contribuivano a creare una sensazione di costante pericolo imminente. Anche se i suoni erano essenzialmente suoni MIDI a bassa risoluzione, hanno contribuito in modo significativo a creare un’atmosfera di puro terrore.
Oltre all’esperienza in singolo, Doom ha anche aperto la strada al multiplayer online. Il gioco offriva la possibilità di competere contro gli amici attraverso una rete locale, un’innovazione che avrebbe gettato le basi per la crescente popolarità dei giochi in rete. Le sessioni multiplayer di Doom erano un’esplosione di caos. Gli amici potevano unirsi e sfidarsi in duelli all’ultimo sangue o collaborare per affrontare orde di demoni. Questa nuova modalità di gioco ha reso Doom un punto di riferimento per il divertimento multiplayer e ha aperto la strada a una nuova era di interazione tra i giocatori.
Anche se sono trascorsi esattamente trent’anni da quando Doom è stato rilasciato per la prima volta, il suo impatto è ancora tangibile. La serie ha visto numerose iterazioni e remake, dimostrando quanto il gioco abbia ancora tanto da dire. La community di appassionati continua a creare contenuti personalizzati, mod e mappe, mantenendo viva la fiamma (infernale) di Doom. Il gioco creato da Carmack e Romero è stato una fonte d’ispirazione per generazioni di sviluppatori di videogiochi. I concetti di movimento fluido, combattimento frenetico e l’importanza della luce e dell’oscurità sono diventati pilastri di molti sparatutto in prima persona di successo, tra cui la serie di Halo e Call of Duty.
Doom è molto più di un semplice gioco. È un’icona della cultura pop, un punto di riferimento per l’industria dei videogiochi e un’esperienza che ha influenzato innumerevoli giocatori e sviluppatori. L’oscurità di Marte e i demoni che la infestano sono rimasti impressi nelle nostre menti, e Doom continuerà a essere un nome familiare nel mondo dei videogiochi ancora per molti anni a venire.