Epic contro Apple, sovrastimati di 154 milioni di dollari i ricavi esports di Fortnite nel 2019

Epic Games avrebbe sovrastimato di 154 milioni di dollari i ricavi che avrebbe potuto realizzare dagli esports di Fortnite nel 2019, l’anno in cui Epic ospitò l’enorme evento Fortnite World Cup a New York. E’ quanto emerge dai documenti presentati ieri nella causa legale di Epic contro Apple.
Nel processo, che ha preso il via presso il tribunale distrettuale degli Stati Uniti di Oakland (California), è stato presentato un documento che mette in evidenza i ricavi che lo sviluppatore di Fortnite ha realizzato dal 2018 al 2019. Epic non è riuscita a raggiungere il suo obiettivo di entrate pianificato di 4,59 miliardi di dollari, intascando invece 4,2 miliardi: il grosso della discrepanza dipende proprio dai minori ricavi relativi all’evento di Fornite.
Nel luglio 2019, come accennato, Epic ha ospitato la Fortnite World Cup presso l’Arthur Ashe Stadium di New York. Il torneo esports, che aveva un montepremi di 30 milioni di dollari, venne preceduto da una serie di qualificazioni online che hanno poi avuto il culmine nell’evento principale. La World Cup comprendeva quattro diversi tornei in tre giorni: un evento da solista, una competizione a due, una resa dei conti creativa di Fortnite e un evento Pro-Am, con celebrità abbinate a giocatori e influencer professionisti di Fortnite.
Nelle successive e-mail inviate come prova, i dipendenti di Epic hanno fatto presente come la società abbia discusso di una potenziale partnership con Apple come “sponsor di presentazione” per la Fortnite World Cup, ma il tentativo non è andato in porto per motivi ormai largamente noti. Epic ha citato in giudizio Apple ad agosto dopo aver violato di proposito l’accordo per gli sviluppatori dell’App Store, con la successiva “cacciata” di Fortnite dalla piattaforma da parte della società di Cupertino.
Nella sua causa, Epic afferma che Apple “ha il monopolio sull’ecosistema iOS e pratica politiche anticoncorrenziali sui suoi sistemi di pagamento in-app”, che prendono una commissione del 30% dagli sviluppatori di app.