League of Legends, Daniele “Jiizuke” Di Mauro: “Non mi ritiro, farò tanti anni con Evil Geniuses”

Ma quale ritiro! Daniele ‘Jiizuke’ di Mauro, campione italiano di League of Legends, ha voluto sgombrare il campo dalle voci circolate di recente che lo volevano pronto a lasciare il mondo degli esports. Non solo Di Mauro va avanti, ma anzi il giocatore venticinquenne crede che la sua carriera sia “appena iniziata” e che il 2021 sarà il trampolino di lancio per un futuro ricco di soddisfazioni.
In molti ritengono che difficilmente i giocatori professionisti riescano a rimanere negli esports dopo i 25 anni. Jiizuke non è di questo avviso, ed è la sua carriera che lo dimostra. L’italiano ha debuttato da professionista a 22 anni, ha iniziato a competere nella LEC a 23, e ora, a 25 anni, è carico come non mai, convinto di avere davanti ancora alcuni anni ad alti livelli.
“Non mi sorprenderebbe se riuscissi a raggiungere i 30 anni come giocatore professionista “, ha detto Jiizuke a Dexerto. Di Mauro è pronto nel vivere la sua nuova avventura con Evil Geniuses, dopo essere stato “scaricato” senza troppi convenevoli da Vitality. “Ho passato un brutto anno – racconta – Ho lasciato Vitality perchè non andavo d’accordo con il coach, ma non avevo altre offerte”.
Di Mauro ha pensato anche di fare un passo indietro e tornare in qualche campionato regionale, ma poi è arrivata la chiamata di Evil Geniuses. “Li ho incontrati ai Mondiali 2018, sapevo come erano, volevo giocare con loro”. Tuttavia, l’inizio non è stato facile. Più che da compagni di squadra, secondo Jiizuke, i membri del roster di EG intrattenevano relazioni da “colleghi di lavoro”. Di Mauro non si è trovato bene con questo approccio.
“Devi costruire un rapporto dentro e fuori dal gioco, creare sinergie e capire effettivamente la mentalità e la personalità dell’altro. Non puoi semplicemente dire “ehi andiamo a lavorare”, lavorare per cinque ore e poi tornare a casa”, spiega il 25enne italiano. Fortunatamente alcuni cambiamenti, tra cui l’ingaggio di Jung “Impact” Eon-yeong, hanno portato miglioramenti non solo nel livello qualitativo del team, ma anche nei rapporti tra i giocatori: “Ora siamo molto più amici – conclude – abbiamo dei punti deboli, ma rispetto a prima ne parliamo e ci confrontiamo”.