Minacce di violenza, abusi e tossicità: la caster Jess dice basta allo streaming di Rainbow Six Siege

Jessica “Jess” Bolden, famosa caster di Rainbow Six Siege, ha deciso di dire basta e lasciare il proprio ruolo nel noto gioco esports. Una scelta dettata dai troppi “abusi” subiti e da una tossicità nel gioco che Jess ritiene ormai dilagante. Una notizia che ha colpito la community di Rainbow Six Siege, dato che la conoscenza del gioco da parte di Jess viene considerata molto più elevata della maggior parte dei giocatori.
In un video pubblicato su Twitter, Jess ha confermato tutta la sua passione per Siege ma ha anche aggiunto che è arrivato il momento di prendere una decisione drastica.
A statement regarding me streaming Siege into the near future. Thanks for understanding. pic.twitter.com/ACFWiGua2M
— JessGOAT🐐 (@JessGOAT) February 15, 2021
“Se mi avete guardato di recente, avrete visto che è diventato quasi impossibile per me trasmettere in streaming nella regione Oceanica”, ha detto. “La tossicità è diventata un incubo. Proprio oggi, come avrete visto, sono stata vittima di una grave minaccia di violenza sessuale”, ha poi aggiunto Jess.
“È molto difficile proseguire quando in ogni partita c’è qualcuno che si rifiuta di comportarsi come membro di una squadra e incita a comportamenti tossici – ha detto ancora la caster – È diventato quasi impossibile riprodurre in streaming senza provare enormi difficoltà”.
Jess ha quindi confermato che almeno per la prossima settimana non avvierà alcuno streaming di Siege e che forse opterà per altri giochi FPS. Una decisione che pone ulteriormente l’accento sulla tossicità nei giochi online sembra essere scontata, nonostante il forte impegno degli sviluppatori per contrastarla.