Scump critica Call of Duty: Warzone: “Non è un gioco competitivo”

Call of Duty: Warzone, il videogioco sparatutto in prima persona disponibile da un paio di settimane anche su PS5 e Xbox Series X, è senza dubbio uno dei titoli più gettonati del 2020, anche nel mondo esports.
Tuttavia c’è anche chi sostiene che almeno per ora Warzone non abbia ancora la struttura necessaria per essere un vero gioco competitivo. Un’opinione condivisa anche da Seth “Scump” Abner, vera e propria icona di Call of Duty, convinto che il battle royale lasci “troppe cose al caso”. Scump ritiene infatti che il gioco competitivo sia ben lontano dall’essere “giusto”.
“Per quanto ami Warzone e mi piacerebbe che fosse competitivo, non è così”, ha detto il 25enne durante il podcast di OpTic del 29 dicembre scorso. Scump ha poi chiarito meglio la sua posizione, specificando che la sua critica non è affatto rivolta ai giocatori: “Tutti nel torneo sono davvero, davvero bravi”, ha precisato Scump. Tuttavia, nonostante la presenza di tanto talento, sono troppe le cose “lasciate al caso”, secondo il giocatore di Optic Chicago.
Scump afferma che in Warzone molto dipenda dalla fortuna e dalla casualità. Abner non riesce a vedere un futuro per il gioco competitivo: “Ci sono davvero tante, troppe scappatoie per far funzionare il sistema”, ha concluso.