Il Tribunale boccia Trump e dà ragione a TikTok. Ma gli USA insistono e mettono a rischio anche gli esports

Il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha garantito di “continuare a difendere vigorosamente” l’ordine esecutivo del presidente Donald Trump che vieta l’app video in formato breve TikTok nonostante la sconfitta in tribunale.
Nella giornata di venerdì, un giudice federale della Pennsylvania ha infatti emesso un’ingiunzione preliminare che impedisce al governo di bloccare le transazioni con TikTok. Il Dipartimento del Commercio ha emesso un ordine a settembre conseguente all’ordine esecutivo di Trump di agosto che vietava alle società statunitensi di ricevere transazioni dall’app: il divieto doveva entrare in vigore il 12 novembre.
Ma nella sentenza di venerdì, il giudice distrettuale degli Stati Uniti Wendy Beetlestone ha affermato che il presidente ha superato i suoi poteri nell’ordine esecutivo utilizzando l’atto dei poteri economici di emergenza per imporre sanzioni. Beetlestone ha anche osservato che l’argomentazione del governo sui rischi per la sicurezza nazionale dipende in gran parte da minacce ipotetiche e non reali.
Ma non è tutto, perchè il social TikTok e il governo saranno in tribunale federale mercoledì per un’altra udienza dove si discuterà su un’ingiunzione preliminare che riguarda la stessa motivazione.
Il Dipartimento del Commercio ha affermato che avrebbe rispettato l’ordine, ma un portavoce ha invece detto che la battaglia continuerà a prescindere dalla sentenza.
“L ‘ordine esecutivo è pienamente coerente con la legge e promuove legittimi interessi di sicurezza nazionale”, ha detto un portavoce del dipartimento. “Il governo rispetterà l’ingiunzione e ha preso provvedimenti immediati per farlo, ma intende difendere energicamente la sua azione”.
Queste udienze sono il risultato dei tentativi del governo degli Stati Uniti di vietare sia TikTok che WeChat negli Stati Uniti e sono parte di un più ampio sforzo per prendere di mira le società di proprietà cinese che operano nel paese, sempre paventando problemi di sicurezza nazionale.
Nel caso di Tencent, si tratta di un “ban” che andrebbe a colpire numerosi settori, tra cui film, televisione, giochi ed esports. Tencent possiede infatti Valorant e il produttore di League of Legends, Riot Games, oltre ad una grande porzione del produttore di Fortnite, Epic Games. Inoltre, Tencent ha investimenti minori in società come Activision Blizzard e Ubisoft.