Mika Daime accusata di hacking su Valorant, Riot Games smentisce gli streamer: “E’ innocente”

In ogni titolo multiplayer competitivo ci sono spesso accuse di hacking che vengono rivolte ai vari giocatori. Una famosa streamer delle Filippine, Mika Daime, è stata recentemente accusata di pirateria informatica durante il gioco esports Valorant, dopo che su Internet sono cominciate a circolare dei riferimenti diretto da parte di un paio di streamer della piattaforma Twitch.
Va subito chiarito che Mika Daime non sta hackerando in Valorant, almeno stando a quanto dichiarato da Riot Games. Mika è stata chiamata in causa da Wardell e Player1, con l’accusa di usare un aimbot, un robot informatico che consente di avere alcuni innegabili vantaggi.
Per Player1 e Wardell la streamer filippina stava hackerando. Mika Daime ha invece spiegato nel dettaglio l’input lag e il suo posizionamento del mirino, convincendo i fan di Valorant, che hanno sottolineato come non si trattasse di un hacking.
Ci ha pensato poi Riot Games a sgombrare il campo dalle accuse di hacking, rivelando che l’indagine non aveva fatto emergere alcuna prova a carico di Mika Daime.
“Non vogliamo aggiungere pubblicità a nessun caso individuale, ma ci teniamo a dire che Mika è innocente – ha postato RiotRaykay su Reddit – Abbiamo completato un’indagine approfondita sul gameplay di Mika, e anche se le clip potrebbero essere sospette, riteniamo che il software di imbroglio non sia stato utilizzato per le sessioni accusate”.
Mika Daime ha ringraziato i fan e ha confermato che presto rilascerà una dichiarazione pubblica.
the truth will prevail. 😊😊
sorry fr the ugly cry in my stream i can’t take some of the comments. it really affects my game play but ill make sure ill do good tomorrow. 🤍
I just really need to express my feelings.
— mikadaime (@mikadaime) October 1, 2020