Partnership con NEOM, streamer di CS:GO in rivolta: “Non lavoreremo più con BLAST”

blast neom CS:GO

Diversi streamer di CS:GO hanno annunciato che cesseranno di lavorare con BLAST dopo che l’organizzatore del torneo ha annunciato una nuova partnership con la controversa megalopoli saudita NEOM.

Vince Hill, Frankie Ward, Harry Russell e Hugo Byron, famosi streamer esports di CS:GO, hanno comunicato il loro ritiro dagli eventi BLAST proprio in seguito all’ufficialità della partnership.Una scelta motivata dalla scarsissima considerazione dei diritti umani del governo saudita, l’abuso delle comunità indigene che vivono intorno alla città futuristica NEOM e il trattamento disumano riservato alle persone LGBTQ+.

“La partnership con NEOM è una vergogna per il marchio BLAST, un’organizzazione che conosco a fondo, piena di persone meravigliose, di talento e amorevoli – ha twittato Harry Russell – L’idea che questa collaborazione possa essere ignorata non è accettabile”.

Byron ha risposto al tweet di Russell, dicendo che la partnership di BLAST con NEOM è carica di ipocrisia. “Sto al fianco di Harry, dei miei colleghi e di ogni persona perseguitata dai governi arcaici per il solo fatto di essere sè stessi – le parole di Byron – Esorto tutti ad informarsi sulle violazioni dei diritti umani commesse da NEOM e dai suoi proprietari”.

Una situazione molto simile a quella che si è verificata la scorsa settimana, con l’annuncio di una partnership tra la LEC e il progetto NEOM sponsorizzato dai sauditi. Diversi commentatori del Campionato Europeo di League of Legends hanno reso pubblico tutto il loro disappunto per la scelta, annunciando “scioperi” per tutta la durata della partnership. Messa alle strette, la LEC ha rapidamente invertito la rotta e nemmeno 24 ore dopo Riot Games ha annunciato di aver messo fine all’accordo.

NEOM è uno sviluppo urbano transfrontaliero pianificato situato in Arabia Saudita. La città viene sviluppata direttamente dal fondo di investimento pubblico della famiglia saudita, controllato dal governo e dalla famiglia reale. Sebbene NEOM venga propagandata come la città del futuro, il governo è stato accusato di aver commesso numerose violazioni dei diritti umani nello sviluppo dell’area.

Secondo quanto riportato dal Guardian, il governo saudita deve rispondere di accuse lanciate dall’ONU e da altre organizzazioni per aver violato i diritti umani delle comunità che si trovano nelle aree adiacenti, distruggendo le loro città e sfrattandoli dalle loro terre. Inoltre, pare che il governo saudita abbia represso le proteste in maniera molto violenta, arrivando perfino ad uccidere alcuni capi della rivolta.

Oltre a questi abusi nei confronti delle comunità indigene, negli ultimi anni il governo saudita è molto criticato per via delle sue leggi sessiste e anti-LGBT. Infine, il governo saudita è stato anche impegnato in una violenta guerra nello Yemen, fermamente condannata dagli attivisti: nel 2019 il bilancio delle vittime della guerra in Yemen era di oltre 100.000 persone, di cui 12.000 civili.


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