Le ripercussioni del Covid-19 sullo sviluppo dei videogiochi

Come tutti sappiamo questo 2020 passerà alla storia come uno degli anni più bui della storia moderna del mondo intero per colpa della pandemia di Covid-19 che ancora non ci da tregua.

Praticamente tutti i settori dell’economia sono stati affettati da questa malattia di cui ancora non si conosce una cura o un vaccino.

In particolare in questo articolo vogliamo mostrare le ripercussioni che ha avuto e sta tutt’ora avendo nel mondo dei videogiochi e come gli esports sono stati affettati da questo evento inaspettato al principio dell’anno.

Iniziamo con la conseguenza più ovvia del confinamento ossia l’aumento dei giocatori. Per combattere la noia dello stare in casa i videogiochi sono una delle medicine migliori. Sotto questo punto di vista il settore ha tratto vantaggio da questa situazione spiacevole.

Ecco qualche dato a supporto: 32 milioni di giocatori in più in America rispetto al 2018 e aumento del tempo medio di gioco che si attesta nell’intervallo 5-15 ore. Il numero di giocatori che utilizzano più piattaforme è aumentato del 6 per cento.

I due giochi con maggior successo durante la pandemia sono stati Call of Duty Warzone e Animal Crossing: New Horizons poichè usciti pochi giorni prima dell’inizio del confinamento.

Il lato negativo sta nel ritardo nello sviluppo di nuovi giochi la cui uscita è stata ritardata e nell’apportare aggiornamenti e modifiche a giochi già esistenti. Molti sviluppatori affermano che è impossibile progettare un gioco da remoto perchè ci vogliono numerose competenze da unire.

Il settore sicuramente si riprenderà e possiamo dire che nel complesso risulta essere uno dei meno colpiti da questa sciagura.


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