Jamppi non molla, i legali replicano a Valve: “Via il ban o penalità da 100.000 euro”

Prosegue la diatriba tra Valve e Jamppi, dopo che il giocatore “Pro” di CS:GO aveva inoltrato un ricorso alla società sbagliata (la Valve GmbH invece della Valve Corporation).
Era stata la stessa Valve a mettere in evidenza il grave errore del giocatore finlandese di esports, precisando oltretutto che la società Valve GmbH citata in giudizio da Jamppi è stata costituita nel 2016, mentre il ban VAC (la misura anti imbrogli, ndr) è stato inoltrato al giocatore nel 2015.
Valve ha oltretutto messo in dubbio la posizione di Jamppi come consumatore, ricordando che si tratta in realtà di un giocatore professionista.
L’avvocato di Jamppi aveva chiesto una proroga in seguito all’errore. I legali del giocatore hanno comunque chiesto a Valve di revocare il contestato ban VAC con la minaccia di una sanzione di 100.000 euro. Inoltre, il team di Jamppi ha sottolineato che l’importo del risarcimento è stato ridotto di 40.000 euro, ed è quindi pari a 228.092 euro.
In merito alla causa intentata contro Valve GmbH, nonostante l’incidente abbia avuto luogo un anno prima dell’istituzione della società, il team di Jamppi afferma che “è irrilevante perché Valve Corporation ha trasferito alla sua sussidiaria le questioni relative ai clienti europei”.
La squadra di Jamppi ha inoltre sottolineato con forza che il ban VAC di Valve sta mettendo a repentaglio la carriera del giocatore come professionista di CS:GO: “Ci sono pochissimi giocatori di età superiore ai 30 anni”, spiegano i legali. La prossima scadenza che è stata data a Valve è quella del 15 luglio: si attende con ansia una risposta da parte della società.